sabato 18 agosto 2012

Un nocciolo d'albicocca

Una di quelle giornate che sanno preciso preciso d'estate, con tutti i colori, gli odori, i rumori.
Ma tu sai.
Ti arriva a tratti quel suo languido richiamo e sì, dovrai cedere prima o poi. Al fascino delle foglie gialle, della felpa grigia ben piegata nell'armadio, degli stivali di gomma, quando piove.
E' un attimo. E senza che tu ne abbia percezione, senza che davvero tu sia stato consultato, ti ritrovi nel frenetico fare, pianificare, salire e scendere. Improvvisamente l'orologio non si limita a segnare lo scorrere del tempo, ma ti richiama, poco indulgente.
Mi sono regalata una grande estate. Forse la più satura di emozioni.
E, così come da bimba masticavo il sapore cattivo della domenica sera dopo un fine settimana di giochi e letture senza limiti, sento amaro in bocca questo agosto che già sta scendendo la china.
Allora, faccio proprio come da bambina. Mi racconto (le vedo ancora le ombre cinesi sul muro, quei conigli sghembi e parlanti a prendere vita dalle mie mani) che ci saranno cose belle. Ricette per scaldare la cucina, passeggiate e fotografie, chiacchiere sul divano bevendo un tè o calici di vino rosso alla vecchia osteria dietro la piazza.
Ci saranno alunni sulle ginocchia, storie da raccontare, sciarpe a righe, nuovi incontri, sorrisi, carezze.
E un progetto. Che tengo lì, come il nocciolo di un'albicocca di cui ricordo ancora il profumo.
Va bene Autunno, sono pronta.

2 commenti:

  1. Sono contento per la tua grande estate. :)

    RispondiElimina
  2. Mi piace! Come estrarre sempre la positività...
    Grazie Mario (al quale "la tristezza dura poco") :)

    RispondiElimina