giovedì 31 gennaio 2013

Narcisi e nasturzi


Ma il blogger, è un po' Narciso?
Ecco, mi viene da pensare.
Sistemi in vetrina le cose, le chiami condivisione, dichiari di volerti contaminare, ma la cruda verità è che metti in piazza i fatti tuoi, le foto tue, le letture tue, le musiche tue.
E poi, ti dicono "bravo", e tu sei contento.
E poi ti dicono "mi hai fatto sorridere, commuovere", e tu sei contento.
Orbene.
Oggi ho ricevuto una mail bellissima, da una donna e scrittrice bellissima. E dice questo.
Io scrivo semplicemente per riordinare i miei pensieri, per curarmi, perché con i libri e l'amore coltivo la stupida illusione di sconfiggere la morte.
Ecco, la faccio mia.
Ma è anche vero che noi ci definiamo attraverso la comunicazione, la relazione. Solo così possiamo trasformare e trasformarci. Pensiamo ad un bimbo, a quando sorride per la prima volta. Cosa accade attorno a lui? Cosa accade nei volti di chi è vicino? Trasformazioni, rimandi, altre trasformazioni.
Ma. La comunicazione, è il preludio della decentrazione. Dell'autonomia di azione e pensiero. Non uno specchio. Quindi, maestra-blogger, attenta a te.

21 commenti:

  1. Son tanti i motivi per avere un blog, il mio era nato per amore, poi attraverso di lui ho pure quasi trovato un amore e cos'altro dire... tante cose belle arrivano dal confronto con gli altri, dagli scambi ecc. perché principalmente il blog siamo noi, narcisi o meno... daffodils o meno dovrei dire ahahah ... tanti noi sul web che come nella vita cercano di entrare in contatto con altri.

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    1. Certo...un modo di stare al mondo.
      Ma senza dipendenze, questo è fondamentale...

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  2. Riflessione interessante che spesso ritorna anche nei miei pensieri da quando, cinque anni fa, sono entrato in questa specie di dimensione parallela che a un certo punto ha rischiato di succhiare troppe energie. Condivido l'esortazione all'attenzione e direi che la frase tratta dalla mail riesce a sintetizzare in maniera abbastanza convincente anche per me.

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    1. Benvenuto! :)
      Energie. Sì, ecco, le energie.
      Il giusto senso alle cose.

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  3. Si un bloger è narcisista, ma se sa dissolvere la sua immagine riflessa nello specchio, compone scritti che regalano sensazioni, emozioni forti e ritrova così la sua immagine ricomposta nelle anime dei suoi lettori come in un puzzle. Solve et coagula diciamo noi fratelli di Ermete e ogni volta che questa trasformazione accade, vi è un percorso di forte crescita sia per lo scrittore che per il lettore.
    L'alchimista

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    1. Eh...tu leggi nelle pieghe, negli angoli.
      Tu sai cose di me.
      E allora, quello che dici, è ancora più sensato...

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  4. oh si, si ... un pizzico di narcisismo, uno di egocentrismo, un pò di tristezza, e poi e poi ... (click) si fa così :)

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  5. no, il blogger non è sempre narciso. Spesso non ha nessuno cui raccontare i propri tormenti interiori ed allora li affida al web.

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    1. E' vero anche questo.
      Tante orecchie...ma forse nessuna...

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  6. Un blogger è tante cose, non sempre le stesse per tutto il tempo in cui sta sul web. Un blog comunque è sempre costruito da chi scrive i post e chi li commenta, questa seconda parte viene spesso misconosciuta ma invece è l'essenza profonda del mezzo che stiamo usando. Ed è anche un po' narcisistica.
    Sei immersa nel verde...è rilassante.

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    1. Ciao. Grazie per essere transitato.
      Sì, è l'essenza. Condivido. Ma è sano?
      Io scrivo comunque...anche se è insano... :)

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    2. Scrivo comunque anch'io, la salubrità dipende dalla misura e quella si perde facilmente.

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  7. ...se ascolto dimentico, se parlo ricordo, se scrivo capisco, e faccio...
    L'anonimo eteronimo

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  8. Non sempre c'è autobiografismo mascherato, in un blog come in un racconto: di sicuro c'è il desiderio di raccontare qualcosa sperando in qualcuno in ascolto. In fondo un blog è meno Narciso di tante altre forme: Nastursio?

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    1. Certo. E' importante raccontarsi e dire, ma non cercare specchi e conferme. Tu, non lo fai, per esempio :)

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  9. Più che a un narciso mi piace pensare a una rosa, a un fiore che nasconde un cuore; un cuore che vuole essere trovato, un fiore che vuole essere ammirato, ma che punge chi non è capace di capirlo e amarlo per quello che è.

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