lunedì 6 maggio 2013

Le porte del paradiso


Ora questa casa mi sembra più grande
illumino ogni angolo
dipingo la noia, rivesto la stanza
di quel che d'ora in poi sarò.


Ci sono momenti come inquadrature perfette.
Li conservi intatti, puliti, senza sbavature.
Un pavimento di assi lise, su cui sono distesa, a pancia sotto. Scrivo su un quaderno a righe.
Ho indosso una vecchia maglietta bianca, corta, che mi scopre appena la schiena.
I capelli raccolti alla meglio, la frangia mi ricade sulla fronte.
Alzo gli occhi su due piedi abbronzati. Forti e delicati assieme. E so da subito, che mi porteranno via.

4 commenti:

  1. Bel pezzo!
    La sensazione di un'aria distesa e più sbarazzina. ;)
    Andante..

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  2. Mi pare invece che ci fosse una tensione
    e quasi la sento tra paura di farsi portar via
    e la voglia di andare.

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  3. E' il primo post in cui il dolore non parla per me...forse Sedanina voleva dire questo.
    Ma è anche vero che sta in equilibrio, su un filo...

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  4. ...ma il ditone lo sa che gli tocca camminare?!? Mi sa che non si è ancora ripreso del tutto dall'incontro ravvicinato che lo ha mandato kappao...:-)

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