mercoledì 26 settembre 2012

Bottles


Riporto un pezzo molto interessante, dal blog di Marco Valenti.

Ciascuno di noi è una bottiglia. Più o meno pieno di cose, da fare e da dire, di bisogno di esternare e comunicare con le altre bottiglie.
Nella formazione cresciamo, da bottiglietta da trentatré centilitri a fiasco da un litro o da un litro e mezzo. Quella è la capacità. Capacità di contenere, di produrre, di offrire, di relazionarsi col mondo liquido che ci circonda.
........ 
Nella fretta si può commettere l’errore di non considerare il rapporto tra la bottiglia e la quantità in essa contenuta.
Se sei svuotato, sei una bottiglia da un litro ma ne contieni mezzo, svogliato e apatico guardi nel vuoto senza riuscire a trovare ragioni di azione può darsi che tu sia un po’ depresso.
Se invece avresti cento cose da fare e da dire ma una oppressione di vario genere ti impedisce di agire come vorresti non sei depresso ma compresso: sei una bottiglia da un litro che ne contiene uno e mezzo. 
Hai accumulato, sei troppo pieno, non hai potuto sversare sul mondo che ti è vicino quanto avresti voluto.

Così ho capito. Che sono due litri di spuma in una bottiglietta di gingerino.
E voi? Che bottiglia siete? 

8 commenti:

  1. Grazie per aver riportato il mio pezzo: trovo importante, di fronte a un malessere, capire se si è depressi o oppressi...o compressi.
    marco valenti

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    1. Sì...la trovo un'immagine molto forte! Grazie a te Marco! :)

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  2. Un fiasco! E non per la quantità che può contenere… Certe giornate vanno così!
    Un abbraccio gingerina spumeggiante.

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  3. Io sono un barilotto da San Bernardo. A volte son piena di Cordiale, e quelle son le giornate giuste a prescindere dalla quantità, in altre son piena d'acqua, cioè non ci azzecco una mazza né con la giornata né col mondo :D

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