mercoledì 12 settembre 2012

C'era


Primo giorno di scuola.
Li guardi e ancora non sai chi sono. Quelli piccoli intendo, quelli che sembrano pulcini, così persi in questo spazio.
Eccone uno che a metà mattina, un po' frastornato e stanco, mi dice: "puoi chiamare la mia mamma per sapere cosa sta facendo?"
Chiedo: "come mai ti interessa? Ti manca un po'?"
E lui, svelto, con aria di sufficienza e manina che fende l'aria: "no no, volevo solo sapere!"
Vederli lì, i piedi a ciondoloni su sedie a misura, ma ancora troppo grandi, mi riempie di tenerezza.
"Quando potrò scrivere una storia, Gioia?"
"Quando vorrai".
"Allora comincio adesso". Prende foglio, penna. "Come si scrive c'era, che non lo so?"

4 commenti:

  1. Ah che carini. Mia mamma ha aneddoti divertentissimi sui primi giorni di scuola, altri da far venire la lacrimuccia all'angolo dell'occhio. Però sono quelli di cui parla sempre più volentieri. Fareste lunghissime chiacchierate se vi conosceste. :)

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  2. Le insegnanti in pensione sono una risorsa enorme...bisognerebbe trovare il modo di capitalizzare ciò che sanno...

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    1. Ma è vero sai?

      qQuando si incazza col fatto che ora lo chiamano "bullismo", ma in realtà c'è sempre stato e racconta come li metteva a posto certi bimbi prepotenti che dettavano legge nella classe, penso sempre che sarebbe dovuta rimanere di più a scuola. Aveva molto da dare ancora.

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  3. Ne sono certa...ne conosco alcune di vere "maestre" (insegnanti è così brutto)...

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