sabato 27 ottobre 2012

Disorientati


LA POESIA CHE NON HO SCRITTO (R. Carver)

Ecco la poesia che volevo scrivere
prima, ma non l’ho scritta
perché ti ho sentita muoverti.
Stavo ripensando
a quella prima mattina a Zurigo.
Quando ci siamo svegliati prima dell’alba.
Per un attimo disorientati. Ma poi siamo
usciti sul balcone che dominava
il fiume e la città vecchia.
E siamo rimasti lì senza parlare.
Nudi. A osservare il cielo schiarirsi.
Così felici ed emozionati. Come se
fossimo stati messi lì
proprio in quel momento.

Here is the poem I was going to write
earlier, but didn’t
because I heard you stirring.
I was thinking again
about that first morning in Zurich.
How we woke up before sunrise.
Disoriented for a minute. But going
out onto the balcony that looked down
over the river, and the old part of the city.
And simply standing there, speechless.
Nude. Watching the sky lighten.
So thrilled and happy. As if
we’d been put there
just at that moment.

2 commenti:

  1. da qualche parte deve esserci della poesia: nella pausa tra due gesti , in un silenzio dietro ad un vetro, nell'acqua che riflette il cielo, in una carezza che diventa subito ricordo. E trovo che sia poesia leggere una poesia, una tra il milione di poesie scritte, versi che non abbiamo scelto di leggere, ma che per un motivo che non sai ti ritrovi a leggere e a sentire cosi in profondità, quasi che il resto oggi contasse poco....

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  2. E' "poesia leggere una poesia".
    Caspita, se lo è.

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