martedì 15 gennaio 2013

Narrare, amare

Leggi il mio ultimo post e dici sei la persona adatta a far cominciare le narrazioni, e sei quella che per timore le spezza subito, perché magari vengono troppo bene.
E magari hai ragione.
Codarda?
Scrivere è come amare, forse. Richiede dedizione e anima, luoghi e corpo.
E poi.
L'insuccesso. Le parole che più vai avanti e più hai paura. Di vederle perdere in definizione, purezza. 
Che più le accumuli (le guardi, posarsi l'una sull'altra), e più le confronti alle prime, perfette, solide.
Anche in questo, scrivere è come amare.
Abbandonarsi alle narrazioni. Sì, ci vuole fegato.

9 commenti:

  1. Solo un'autentica scrittrice, può sentire questa paura, cara Gioia. La paura delle parole...
    Sei molto brava, complimenti di cuore!
    Ciao,
    Lara

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  2. Più che fegato ci vuole la penna per scrivere.....ma cara amica mia, scrivere si, è come amare e tu devi amare molto bene da come scrivi; ma l'amore, come la scrittura, non vuole dedizione, vuole l'anima, vuole la tua vera essenza pura e nei tuoi scritti io la colgo tutta ed è un anima sensibile che a volte si nasconde dietro la tua personalità, ma che quando emerge lascia il segno.
    L'alchimista

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    1. Sai perchè questo commento mi riempie di orgoglio?
      Perchè tu che adesso (lo so) hai ben altro a cui pensare, trovi il tempo e le parole per me...
      Un abbraccio grande grande

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  3. Scrivere è come amare...belle e vere parole: perchè ci vuole passione sì, ma soprattutto pazienza e costanza.
    Ciao

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  4. Le cose importanti non sono mai urgenti.
    Serve un progetto e prendersi il tempo di realizzarlo.

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  5. Io stopost l'avevo commentato ma non trovo più il commento,
    comunque, intantola foto mi ricorda un po' Magritte,
    poi... poi per scrivere occorre quel che c'hai
    ci vuole testa,le mani dopolaprima elementare vanno da sole
    èla testa che occorre, idee, fantasia
    e essere se stessi anche dietro uno schermo
    perchè se fai finta di essere un altro prima o poi ti riconoscono.
    Ciao.

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