And if we could float away
Fly up to the surface
And just start again
And lift off before trouble just erodes us in the rain
Just erodes us in the rain
Just erodes us, erodes us in the rain
Qui c'è sempre una luce strana nel primo pomeriggio. A volte, a quest'ora, mi fermo con i piedi scalzi nei ritagli di sole, sparsi sul pavimento come scampoli di stoffa gialla, pronti per essere tagliati, cuciti. Aspetto di sentirne il calore: sale presto ai polpacci, alle ginocchia.
Da quando sono qui ho battuto ogni sentiero, ogni varco nel verde.
Sul terrazzo sbatto gli stivali, carichi di fango. Chiamo Frida: è nel bosco a fiutare tracce. Arriva correndo, sporca, bagnata. Mi accuccio, la gratto sotto il mento.
“Dov'eri?”
Mi affianca grata, salta, cerca ancora la mia mano mentre camminiamo, con il naso, con la lingua.
C'è profumo di muschio, fa fresco, il bosco accoglie e copre e chiude.
Ma appena più in là, il mio posto. Una piazza d'erba fitta, gentile e verdissima, pezzata di caldo, che lenta declina verso il fiume. Ci sediamo, io e Frida.
Oh morning
Come bursting
The clouds they break
Anni fa non l'avrei fatto. Sfilarmi i jeans, togliere la camicia e raggiungere l'acqua. Frida abbaia sempre quando entro, ha paura del fiume che scorre rapido. Ma c'è una pozza, ferma e blu, dove resto. Sento le gambe, le braccia perdersi, da quanto è fredda.
“Smettila! Ora esco!”, e rido di questo cane che mi ama come nessun altro e come nessun altro dipende da me.
Rientriamo appagate, penso alla carne buona in frigo e mi dico che potrei fare uno stufato con le patate.
Ed è un'emozione, uscendo dal bosco, vedere la finestra illuminata.
E' arrivato e non lo aspettavo.
Non serve dire, non serve chiedere, basta stappare una bottiglia di vino nell'attesa di un abbraccio.
And sing it
Slow it down
Through chaos as it swirls
It's just us against the world