sabato 24 agosto 2013

Scalata

Catherine Destivelle
In previsione della lunga ed impegnativa scalata che metaforicamente mi attende a breve, pensavo che avrò bisogno di allestire il mio personale campo base.
Il campo base è un luogo permanente (sebbene provvisorio) per approssimarsi all'ascesa di una montagna.
La tenda sarà realmente la nostra casa, e in breve ci sembrerà il posto dove abbiamo sempre vissuto.
(S. Mondinelli, Alpinismo d'alta quota)
Dunque. Per allestire il mio spazio, devo tener conto di alcune variabili (naturali) e fondarmi su alcune certezze (assolutamente umane). 
Il mio campo vuole luce. Vuole acqua. Vuole uno spazio protetto in cui accendere il fuoco.
Io necessito di buon cibo, di un luogo sicuro che accolga un sonno dolce, di abiti giusti, che tengano stabile la temperatura del mio corpo.
Allora provo a radicare la fatica che verrà, sulle piccole e grandi cose che potrebbero rendermi più forte, più strutturata, più sicura.
Respirerò. Lascerò che la luce dell'autunno, più obliqua e pura, mi sfiori i capelli, mentre bevo il primo caffè.
Troverò il tempo e il modo di accendere quel fuoco che schiocca baci di conforto. L'aspro di fuori dà spallate, ma la fiamma accesa tiene insieme legno e pietra. Finchè brilla nel buio, la casa è una fortezza. (E. De Luca, Il peso della farfalla).
Porterò buoni libri e buoni volti, per le notti più lunghe.
E se è vero, come dice Massimiliano, che ipotecare il domani è un dispendio energetico inutile, io non farò altro che osservare la cima, attrezzarmi e vivere.

2 commenti:

  1. Dentro o fuori che sia, dobbiamo avere il nostro caldo rifugio per fronteggiare le intemperie.

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  2. Il campo base va allestito bene, con grande cura e attenzione, perché se è fatto bene quello poi riesce più facile tutto il resto.É proprio così ;)

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