domenica 24 marzo 2013

Capolinea


C'era nell'aria un'attesa.
Mentre lei, gli occhi appena cerchiati, si spazzolava energicamente i capelli.
E pioveva, raffiche d'aria e d'acqua, a rigare i vetri.
Mentre lui, le dita mobili in fondo alle tasche della giacca in tweed, cercava distratto qualche cent. Cosa doveva mai farsene, di quei piccoli cent? 
Un silenzio, di quelli che sudano, avanzò da una stanza all'altra, sporco di tutte le cose che non si erano detti mai. 
Forse chiamati da quel serpeggiare, entrambi si fermarono. La mano sospesa, la testa inclinata. Lei si affacciò al corridoio, proprio mentre lui si voltava.
Ecco, pensò lui, è la resa dei conti.
E il telefono squillò.

11 commenti:

  1. Sento ancora squillare il telefono.

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  2. "Un silenzio, di quelli che sudano, avanzò da una stanza all'altra, sporco di tutte le cose che non si erano detti mai"
    Questa frase colpisce dritto al mio cuore... scrivi benissimo Gioia.. Descrizioni precise del mondo fuori e di quello dentro...
    Ciao.

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    1. Ciao Lara bella.
      Ricordati che ho una mail, pubblicata sul profilo, e che se vuoi, ci sono :)

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    2. Grazie cara, è che come vedi frequento poco e spizzico qua e là... vorrei più tempo per scrivere, ma al momento arranco un po'...

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