martedì 22 maggio 2012

Liberi di fare

"Maestra, oggi è il mio compleanno".
"Auguri!". La strapazzo un po', la spettino. Ho un debole per questa bambina ironica e pulita, anche se non dovrei dirlo.
Ma in realtà, perchè non si dovrebbero sentire affinità elettive con i bambini? Sono o non sono persone?
"Che regalo potrei farti?", le chiedo.
Ci pensa, guarda i compagni. Poi alza gli occhi su di me.
"Per un giorno, vorrei fare quello che mi va".
"Bene, accordato", rispondo, e mi metto al lavoro.
La vedo aggirarsi fra i tavoli, osservare gli altri bimbi. Poi, l'illuminazione.
Prende il cartoncino, i pennarelli, si organizza. Si impegna come non mai, senza interrompersi, dimenticandosi della merenda. Sta muta, assorta, lei che è amata dai compagni per l'eloquio frizzante e copioso.
Due ore dopo arriva da me radiosa.
"Ho fatto una ricerca maestra".
"Benissimo!", dico, "e su che cosa?"
"Sulla manta".
"Sulla manta?"
"Ho preso il metro maestra...può essere lunga sei metri, come metà del nostro corridoio e come cinque bambini. E poi sai, fa dei loop".
"E cosa significa?", domando.
"L'ho chiesto alla maestra di inglese. Significa che fa dei giri, degli anelli quando nuota".
Morale: come imparare italiano, inglese e matematica, facendo quel cavolo che ci pare.

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