mercoledì 9 maggio 2012

Case in costruzione

"Scusi!"
L'operaio rumeno ("Edil Giorgiu", campeggiava sul furgone) si era girato di scatto, come punto da un insetto. L'aveva fissata, muto.
"Buongiorno", aveva detto lei, con la voce un po' rotta per la ragguardevole distanza, "posso chiederle un'informazione?". Muto.
Lei si fece coraggio, proseguì.
"Queste case", e dicendolo fece un gesto ampio, con la mano, "quando saranno completate? Manca molto?"
Lui si voltò a guardare le villette in costruzione, come fosse la prima volta. O magari chiedendosi come poteva non essere evidente che quelle case erano ormai finite.
"Manca tetto". E senza cambiare espressione la scrutò, interrogativo.
"La ringrazio, gentilissimo. Quindi, un mesetto o due?"
"Un mese. No più".
"Grazie ancora. Buonasera!".
Giorgiu padre (perchè Giorgiu erano anche i figli, Brad e Lorian) osservò la donna salire sull'utilitaria rossa, fare ancora un segno di saluto - che non ricambiò -, avviarsi e girare dopo il capannone. 
Anche lei, sotto un cielo che non prometteva altro che fastidi, vide nello specchietto la sagoma ferma dell'uomo perdere i contorni. E sparire.
Accese la radio, alzò il riscaldamento.
La notizia era buona. Erano quasi finite.
Le aveva viste nascere quelle case, dalla fondamenta grigie. Ogni giorno un pezzetto, ogni giorno appena più alte. Più vere.
Passava di lì, ogni mattina per andare al lavoro e ogni pomeriggio, rientrando.
E mentre le case crescevano, inconsapevoli del suo tenerle amorevolmente d'occhio, nel cuore di Anna fioriva un pensiero. Un pensiero che aveva mani scure e veloci. Occhi intelligenti. E parole che sapevano scovare gioie, desideri, in ogni suo angolo.
Ecco, il pensiero di lui era cresciuto con quelle case, ogni giorno, pezzo dopo pezzo.
E adesso, adesso che lui non c'era più, le era insopportabile l'idea che quelle case parlassero ancora di progetti, di futuro, di scelte. Di infissi, piastrelle, tegole.
Sospirò, pacificata.
"Finite", disse ad alta voce "sono quasi finite anche loro".

Nessun commento:

Posta un commento