martedì 17 settembre 2013

Appartenere

Ho controllato se avevo già postato qualcosa con questo titolo.
No. 
Strano.
Perchè "appartenere" è una parola che mi appartiene. Molto.
La scorsa primavera, cena fra amici. Discorsi di vacanze, famiglia, luoghi. La sensazione di guardare tutto da un angolo, di non meritarmi quel posto a tavola.
Appartengo a. Non appartengo a.
Senza involucro e ormeggio, oltre il rassicurante passo cadenzato delle abitudini, ero poco più di niente.
Stasera, raccolta nella mia terrazza, con la dolce cicca del dopocena, ho visto le luci accendersi e poi spegnersi, nelle case attorno. Accendersi. Spegnersi.
Un cielo del nord a strisce e stelle, le braccia fresche.
Io appartengo alle cose. Le cose mi appartengono.


18 commenti:

  1. ha ragione daffus, lo pensavo mentre leggevo. Io appartengo a me stesso. Nulla più.
    e poi mi ricordo di una cosa che lessi tempo fa: non farti possedere da ciò che possiedi ...
    L'appartenenza in fondo mi ha sempre istigato una ribellione.

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    1. ehi ma che è?
      che strane queste coincidenze, anche Euridice ne parla (click)

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    2. Daffo e Pier...
      In linea teorica concordo pienamente. Appartenersi: meraviglioso.
      Invece le mie viscere hanno sempre detto altro. Un bisogno di reciproca appartenenza (a persone e luoghi), forse insano. Io ci lavoro.
      Intanto mi godo quest'appartenenza al tutto, al bello...

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  2. Sei dolce e malinconica e pure io spesso mi sento estraneo a quello che mi frulla attorno, meglio godersi queste ultime serate all'aperto prima di dover chiudere la finestra sino a primavera...

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  3. "Appartenere"è un termine e un concetto importante, è certo bello pensare di appartenere a qualcuno se la vedi da un determinato punto di vista, ma valutandone altri.. non so, quindi mi trovo d'accordo con chi ti dice che la cosa principale è che tu, prima di tutto, appartenga a te stessa ;)

    Detto ciò, visto che "devo" necessariamente metterci una cavolata perché mi pagano per questo (no, ma magari fosse perché nel caso sarei ricco! ^^), il titolo mi suggerisce una canzonaccia anni '90 credo di ambra angiolini a "non é la rai" .... credo eh... poi boh, magari ricordo male, verificherò ^^

    Ciao :)

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    1. "Ti appartengo e se ci tengo io prometto e poi mantengo"???
      Ti riferisci a questo, vero?
      :D

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    2. Eh si, proprio a quella.. inquietantemente a quella ^^

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  4. Appartenere a se stessi è la base solida da cui partire, ma a me purtroppo non sempre basta. A volte è bello sentire che quel posto a tavola è proprio il tuo. Solo il tuo. Ma a volte è bello anche trovare dall'altro lato del tavolo lo sguardo di qualcuno cui senti di appartenere e che pensi ti appartenga.
    Maurizio: sì, purtroppo ti ricordi bene. :-)

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    1. Eh si, ho controllato scoprendo di non aver sbagliato. Ero un pò confuso fra lei e Raf in "ti pretendo", strane assonanze insomma, di cui forse era meglio non ricordarsi ^^ ciao :)

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    2. Lara...sì.
      È una forma di fragilità.
      Ma può essere bellissima.

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  5. L'idea dell'appartenenza a qualcosa per me è così “definitiva” da rendermene difficile e poco praticabile l'adesione... Mi piacerebbe piuttosto essere in sintonia con le cose, anche per dare quel libero sfogo a certe forme di narcisismo sotterraneo che ipotizzano che anche noi, in un modo o nell'altro, siamo capaci di condizionare il mondo d'intorno, come un “battito d'ali di una farfalla da qualche parte del mondo può provocare un uragano dalla parte opposta”. Certo, appartenere a se stessi, mi sembra inevitabile (per fortuna). Ma è molto bello il quadro che hai reso circa le “cose” cui si vorrebbe appartenere! :-)

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    1. Ehi :)
      Sintonia con le cose.
      Bello.
      Ancor meglio dell'appartenenza.
      Un'osmosi.

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  6. Non so perchè, ma forse non è importante, ma "appartenenza" viaggia in parallelo con "possesso" e si affaccia a "gelosia" che va a braccetto con "potere".
    Come sai non è un giudicare ma solo i viaggi contorti della mia mente intorno alle parole e al fatto esistono sempre tanti significati intorno ad esse.
    Lo so sono strano e per questo mi sento più prossimo alla "non appartenenza" ne a cose, ne a persone e nemmeno a luoghi.

    Dimenticavo che tra le parole che si sono associate ad appartenenza c'è anche "casa" e che comunque è bello pensarti a casa.

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    1. Ciao!!!!
      Non penso tu abbia una modalità "giudicante"...ti conosco abbastanza bene per dirlo.
      E' il tuo pensiero, è il mio pensiero.
      Confrontarsi, dire.
      Spero che vada tutto bene.

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  7. Stasera, quando ciccherò sul balcone mio romano.
    Sì, stasera sì.
    Avrò te nella testa, prometto.

    Bacio

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