sabato 28 settembre 2013

Scrivere con i piedi


Le strade hanno una voce, ne son certo
le scarpe son fatte per sentirla.
La narrazione è figlia del cammino
non è con una penna o con le mani
ma con i piedi che credo si scriva.

Io guardo nei gesti. Nei fondi di caffè. Cerco invisibili tracce di straordinarietà: bracciali di perline sotto polsini inamidati, ciocche fuggite a crocchie troppo strette, infiniti addii nelle pieghe di un sorriso.
Scopro adesso uno sguardo ampio, largo, che spazia e raccoglie. Un contemplare lento e pieno, cadenzato da passi leggeri, e solidi. 
Sì, ora vorrei che le mie parole fiorissero dal ritmo dolce di quel camminare. Pulite.

9 commenti:

  1. E anche un po' nelle scarpe lucide impolverate

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  2. Forse direi più che si può scrivere DEI piedi, nel senso delle storie sui posti dove ci portano e le persone che ci fanno incontrare.. COI piedi invece.. ci scrive più di qualcuno, e non è un granché ^^

    Buona domenica, e in fondo tu puoi scrivere di e con quello che ti pare.. basta che scrivi! ^^

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  3. Per capire i luoghi, credo davvero che bisogna camminarli.

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    1. Sì...Parigi l'ho girata solo a piedi. Poco metrò e qualche tram. Per coprire le distanze con gli occhi.

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  4. Approvo in toto il commento di Maurizio C.

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    1. Enzo, perchè i tuoi post mi arrivano sulla bacheca di blogger, ma poi non riesco a leggerli nel tuo blog?

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    2. Non ne ho la minima idea...potrebbe essere un problema temporaneo di blogger o forse qualche impostazione sbagliata mia su Piccoli segreti. Verificherò. Notte.

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