lunedì 31 dicembre 2012

Parole che scaldano


Non è facile dire di sè, quando ogni cosa pare insapore. Incolore. Finisci per ripeterti. O simulare. Mettere l'ennesimo strato di cerone bianco. Il pilota automatico di espressioni accettabili. Ti sembra di non poter sporcare ancora la serenità degli altri.
Ma gli amici vedono, colgono. E chiedono.
"Come stai oggi?"
"Hai dormito?"
Poi provano a proteggerti.
"Chiamami stasera prima di andare a dormire".
"Mangi in questi giorni?"

E ti scrivono, e le parole sono una spinta.
Compatisco le persone che sono state allontanate dalla loro vita, ma ho imparato a riconoscere chi invece sta vivendo la sua esattamente come vorrebbe. E' l'unico scopo: essere sicura che le persone che amo vivano la loro vita, ed io prima di tutti. 
Cerca di accettare il cambiamento e la sofferenza. 
Non combatterli, ti stanno avvicinando a te stessa. Ripetitelo ogni volta che stai male. 

O sono carezze.
Quando tutto si deprime è perchè quel tutto si è stufato di essere il senso che davamo al Tutto.
Abbiamo bisogno di vivere il tutto con un nuovo senso o di viverlo senza senso.
O di viverlo creando un nostro senso.
Quello che possiamo fare e' amare, amare quello che c'è, e ti prego di continuare ad esprimere quello che senti perche' renderlo silenzioso sarebbe ancora più doloroso.
 
Io non pensavo di essere amata così.

6 commenti:

  1. Ci sono dei momenti, ogni tanto, in cui il mondo sembra un bel posto.

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  2. Comincio l'anno nuovo con questo tuo post che è delicato e pieno di sensibilità.
    Ti ringrazio per questo, cara Gioia e ti auguro un Felice 2013!
    Ciao,
    Lara

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  3. È bello accorgersene.
    Ti abbraccio e ti bacio a distanza.
    Buon anno, Gioia.

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