Non sono ancora buone, le ciliegie.
Eppure, dietro la vetrina di un fruttivendolo, chiamano gli occhi come grosse perle lucenti.
Cinque soldi d'estate in un cartoccio.
Lasciar ciondolare le gambe da un muro, mentre la pioggia manda avanti un vento deciso, ad annunciarla con il dovuto fasto.
E i nani storti e storpi, fanno da sentinelle.
Poi,
davanti ad una chiesa magazzino, bella come possono essere solo le cose
che invecchiano, placide e indisturbate, domandarsi dova stia di casa
questo sentire. Per poter bussare alla sua porta, ogni tanto.
E vedrai un altro me
disarmato fragile
perchè quello che sei
non lo cambierei mai
neanche se fossi tu
come il tempo a correr via
ma rimani con me
non mi perdo neanche un solo attimo di te
E vedrai un'altra te
quasi invincibile
viva come non mai
ed è li che tu mi avrai
oltre false magie l'orizzonte sarai.
Splenderai.
Lo vedi...basta così poco.
RispondiEliminaBussa, ti sarà aperto.
Busserò...
Eliminaquesto post ha il profumo di una tranquilla domenica mattina, mentre il paese sbadiglia...
RispondiEliminaUn filo di luce Daffo. Come mi insegni, accolgo quello che arriva, e osservo...
EliminaLo scorcio delle chiesa è molto pittoresco, un silenzio che parla di vissuto, la foto l'hai fatta tu?
RispondiEliminaBuona giornata!
No, mi piacerebbe. Ma avevo dimenticato a casa gli attrezzi del mestiere... :)
EliminaBuona giornata a te bella cuciniera...
Quelle del mio giardino sono ancora tutte verdi.Ha piovuto troppo. Ma appena maturano, te ne mando un cesto :)
RispondiEliminaPromesso???? :)
EliminaBrava,
RispondiEliminafarò sapere a Nucci che stai bene
ma adesso mi dici dov'è quella hiesa magazzino?
Che poi ste definizioni magazzino e placida sono azzeccatissime.
Ciao.
Bellissimo e intenso. Tutto.
RispondiEliminaGrazie :)
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