venerdì 28 dicembre 2012

Luoghi di vita

L'avevo detto a Noce che ci sarei andata.
Al cimitero, per fare delle foto.
Ora, la Nocetta studia e non aggiorna da un po' il blog, quindi non so se passa di qui.
Però io la racconto comunque questa mattina di sole bello e un po' farabutto. Perchè sorrideva, ti invitava a lasciare la giacca aperta, e poi non ti scaldava. Stava distante, sulle sue. E tu a guardarlo appesa, adorante.
Insomma sì, sono andata nella parte monumentale del cimitero. Viali e colonne. Cipressi e polvere. Il tempo, il tempo, dilatato e compresso assieme.
Ma non so come (anzi lo so, perchè forse è molto banale), ho attinto vita.
E ho pensato alle parole che da pochissimo mi ha scritto un'amica che ne sa. Ne sa, di Vita.
Oggi è il tempo di camminare, spalle e schiena diritta, sguardo avanti, a testa alta, fiera come chi ha un nobile cuore senza maschere e falsità. Eroica, solare, potente, generosa, ricca di una passione che diventa fuoco che illumina e riscalda.
Senza ignorare la misura, curando con attenzione il livello dell'orgoglio.
E cogliere l'attimo, e procurarti che l'attimo bello vissuto si dilati e si espanda all'infinito, per l'eternità, nel ricordo che scalda e rasserena, sempre vivo e presente.

Vedere, non solo capire, che non esiste solo il bianco e il nero ma milioni di tonalità dalla luce al buio.

12 commenti:

  1. Dopo aver beneficiato della buona lettura dei tuoi post ci si sofferma per riflettere e poi la riflessione continua..
    Bellissime parole e momenti condivisi.
    Grandioso!

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    1. Troppo buona ragazza. Mi basta condividere. E' già una cosa grande per me...

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  2. un museo :) che luogo meraviglioso

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    1. Non c'era anima viva.
      Oddio. Non volevo fare una battuta.
      Anche perchè sarebbe di pessimo gusto... :)
      Insomma, un deserto. E io il deserto cercavo.

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  3. Non c'è mai così tanta vita come nei luoghi in cui vogliamo ci sia.
    Molto belle le foto :)

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  4. Ahimè sono diventato un gran frequentatore di un cimitero. Di recente me lo segno anche su 4square, così per avere un numero. 38 volte da settembre, domani 39.
    Sarà che io ho un obbiettivo e vado proprio là, al campo 4D, diviso in 2. A sx vecchie risepolture, un prato verde uniforme. Poco spazio tra le Croci allineate, tanto non ci passa più nessuno.
    A dx sembra un cantiere, l'escavatore parcheggiato lì per settimane, serve spesso.
    Linee per niente parallele, costruzioni in marmo si alternano a rettangoli già non più curati. In un erba sbiadita dall'inverno spicca un riquadro più verde. Qualche apprendista stregone ha seminato trifoglio sufficiente ad un campo da calcio (ops!).
    Erba, fiori, c'è bisogno di vita.
    Il marmo è troppo freddo.
    Lo guardo da lontano.

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    1. L'ho letto. Il tuo campo 4D. La sua cura. Che è anche la tua...

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    2. Perdonami, poi non era lì che volevo andare a parare, sono uscito un po' off-topic.
      Mi hanno colpito le immagini, tutta quella disperazione eternamente bloccata nel marmo.
      Difficile attingere vita lì, perlomeno per me, però se la giornata è bella, una volta seduti di nuovo in auto, magari tirare un sospiro e provare a ripartire... questo si.
      A volte.

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    3. Credo fosse solo quella sensazione travolgente, intensa, che ho sempre vissuto di fronte allo smarrimento che genera la morte. Una voce che mi dice "tu sei viva, sei viva, santifica ogni tuo gesto e respira a pieni polmoni"...
      Un invito a godere di ogni attimo.
      È durato poco, ma mi accontento.
      Off topic? Mai qui... :)

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  5. Oggi è il tempo di camminare...

    come solo le donne che son donne lo san fare,
    io non son più capace di star dritto col mio fardello
    e nemmeno di misurare l'orgoglio.

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    1. Se è per questo Massimo, il fardello era cosí pesante che al momento mi sono fermata sul ciglio della strada a riposare... Ma ripartiamo, oh, se ripartiamo...

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