A
vent'anni non conosci attesa. Ed è giusto, perché ogni cosa è
crescita, mutamento. Il corpo accumula, la mente assorbe, nulla è
statico.
Questo
pensa Laura seduta al tavolino, mentre osserva il movimento
incessante ma dolce della gente intorno alla piazza. Vanno, vengono,
si radunano, si perdono.
Ha
posato il giornale sulle ginocchia, non le va di sapere cosa accade
fuori. Fuori da lei.
Piccole
gocce di condensa scendono dal bicchiere in rivoli piccoli, dalle
rotte anomale. Laura le accompagna con un dito, fin giù, in fondo.
Invece
adesso.
Non
c'è bisogno di fare, di chiedere, di bruciare il tempo. Sa
trattenere un pensiero, con gioia. Non si domanda dove lui sarà, né
per quanto tempo ancora dovrà aspettare.
Sceglie
con cura i ricordi, come si fa davanti ad una scatola di cioccolatini
dagli involucri colorati. Sceglie, e lascia che ogni immagine chiami
un respiro, un moto del cuore. Poi assapora, mentre il palato
registra gli aromi, uno alla volta.
Una
pergola e un gatto rosso. Lui a dire piano: “ho voglia di
toccarti”. Lei, le gambe allungate al sole, a sorridere
prendendogli una mano. Un piatto di patate arrosto. Il profumo del
rosmarino.
Il fatto è che Laura, presa dai ricordi, neanche s'è accorta di Joey che sta li' con la fronte poggiata alla finestra e la mano che carezza il vetro immaginando di poter ancora toccare quei morbidi capelli.
RispondiEliminaScrittura collettiva??? Evvvvaì!!!!!! :))
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