La piccola stazione non aspetta più treni.
Ma io, che sono a caccia di storie e di vecchi sospiri, provo ad entrare.
Vetro rotto. Mi infilo.
In ognuno di questi luoghi ho trovato tracce. Bottiglie, piatti, scarpe.
E ogni volta mi sono chiesta perchè. Perchè qualcuno si debba ridurre a vivere così, in mezzo alla sporcizia, ai rottami e ai topi.
Anche oggi. Uno spazio, un tempo utilizzato come sala d'aspetto, raccoglie la vita di qualcuno.
Il materasso, evidentemente recuperato in qualche discarica, è nero di muffa. Niente coperte, lenzuola.
Della biancheria appesa, alla meglio: il tentativo di regalarsi un po' di dignità.
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