Abbiamo raccontato una storia.
Immagina di essere da solo, ti sei perso, sicuramente presto verranno a cercarti, ma non si sa quando ti troveranno. Devi sopravvivere, cercare un luogo in cui stare, accamparti, fino a che i soccorsi non ti avranno individuato.
E se passassero dei giorni?
Di cosa avresti bisogno?
I bambini sono pieni di bella energia e risorse, non smettono mai di stupirmi.
Pensano subito ad un posto sicuro, che li tenga al riparo. Qualcuno osserva però che un posto che ti protegge può essere molto insidioso: nasconde te ma può nascondere anche dei potenziali predatori.
Allora sì, un luogo protetto, ma anche aperto. Quindi non un bosco o una foresta, ma neanche un deserto.
"La montagna è pericolosa" fa notare Lucia, "può scendere una frana o una valanga".
E ancora, il problema è mangiare, bere. Finiti i panini che sicuramente c'erano nello zainetto, bisognerà procurarsi del cibo. Dove non c'è vegetazione, non ci sono frutti o bacche. Non vivono neanche animali.
Ergo, sarà indispensabile trovare un posto dove ci sia del verde.
E per la sete? Sì, allora del verde e molta acqua.
"Ovvio", dice Filippo "cresce l'erba solo dove c'è acqua!".
L'acqua del mare non va bene, sono tutti d'accordo. Serve un lago, o un fiume.
"Sì! Così si può anche pescare!".
Ecco introdotte le civiltà dei fiumi. Ecco perchè, 6000 anni fa gli uomini scelsero proprio quella zona ricca, fra il Tigri e l'Eufrate e la elessero a casa.
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