venerdì 16 marzo 2012

Un pezzettino


E' ancora piccolo, eppure è grande.
Lo accompagno a scuola ma devo restare in auto, lo vedo allontanarsi fino a sparire, tra identici giubbotti, scarpe ugualmente slacciate, zaini dalle bretelle allungate.
Una volta si voltava, ora non più. Si voltava dopo qualche passo, poi ancora, e forse ancora un'ultima volta prima di sparire dietro i cancelli.
No, non mi addolora questo. Trovo bello il suo crescere, mi piace questa persona che vedo mutare ogni giorno: un lieve incrinarsi della voce, il colorito meno roseo, il modo di rispondere ai "grandi", più distante e più vicino assieme.
Però non so mettere da parte l'idea che lui sia un pezzo di me, in giro per il mondo. E non va bene come pensiero, non gli rende giustizia. Perchè un pezzo chiama sempre a sè l'intero: la spinta a ricongiungersi è forte e viscerale.
Ma so di avere ancora un po' di tempo. Ci lavoro, taglio qualche filo, ne cucio altri, in altri luoghi.
Intanto lo annuso, lo spettino e quando posso, lo bacio.

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