giovedì 20 giugno 2013

Due passi indietro


Non è che siamo sempre uguali.
Non è che la vita sia questo percorso lineare, coerente.
E anche i singoli momenti, anche quelli, ci fermano in pose diverse, in espressioni ora aperte, ora contemplative. Eccoci freschi, provati, distratti, felici.

Ieri sera mi si è aperta la terra sotto i piedi.
Ma come, stavi così bene?

Quando uno dei miei bimbi fa una piccola regressione, emotiva o cognitiva, di solito con le famiglie parlo di rincorsa. Per saltare in lungo, dobbiamo arretrare di qualche passo.
Necessitiamo dello slancio? Ricerchiamo il fondo sicuro delle certezze?
Indifferente. Fattostà che quei due o tre passi a ritroso, ci servono. Ci garantiscono un salto più lungo, elegante, bilanciato. Un atterraggio sicuro, le piante dei piedi parallele, salde.

Allora ieri sera, per un attimo sono scivolata. Una caduta.
Ma le ho dato subito nome, cognome e connotati. Piangendo, battendo i pugni sul muro, non vanamente.
Indietro, indietro. 
Stop, può bastare. 
Un corridore che studia il terreno, si ferma, saggia la presa delle suole.
E infine, scatta.

10 commenti:

  1. E non sono mica tutti capaci a fare due passi indietro, sai? Sono sicura che il prossimo salto sarà lungo e l’atterraggio sicuro, elegante. Lo so, me lo sento.

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  2. Tutto molto vero :) Spesso anzi è dai momenti "critici" che escono fuori le cose migliori, i cambiamenti più significativi, o dove si trova la forza per superare ostacoli che sembravano insormontabili. E appunto, un conto è guardare la montagna da sotto, un altro è tornare un pò più indietro per capire meglio come poterne raggiungere la vetta :) Ciaoooo, buona giornata! :)

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  3. Mi piace la metafora della rincorsa... un po' come quando si dice che le ore più buie sono quelle prima dell'alba.
    Un abbraccio.

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  4. L'altalena degli alti e bassi non si può evitare, ma ci si rialza con più forza e grinta.
    Un bacino..Gioiuccia!

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  5. non la prendere troppo lunga sennò quando è ora di saltare sei già sfinita
    e comunque era ora.

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