A volte mi è capitato.
Di non dormire.
Ma quelle poche volte sono ben incise. Perchè il corpo è stanco, gli occhi si chiudono e bruciano e chiedono tregua. Invece la testa continua a far scorrere immagini. Passano cose che richiedono uno sguardo, un'attenzione. Ricordo parole dette, spezzoni di discorsi, che suonano, come vivi.
E i volti, i sorrisi, le espressioni.
Mi addormento solo per sfinimento, nel cuore della notte. Ma basta un rumore, uno scricchiolio, ed ecco che la mente si desta, arzilla e pronta a riprendere un filo, là dove lo aveva abbandonato.
Va così da qualche giorno. Però stanotte mi sono alzata.
Ho preso una coperta e mi sono seduta sul divano, davanti alla finestra del salotto. C'era la luna, alta e sola in mezzo al nero. E' stata lei, candida, calante ma ancora piena di luce, ad accarezzarmi. Una di fronte all'altra ci siamo guardate a lungo, commosse. E non so come, davvero, si sia portata via ogni pensiero.
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