venerdì 29 giugno 2012

Le braci

Mi avevano detto che Marai raccontava la passione, il sentire del corpo. Mi avevano detto che ti portava altrove, in luoghi scuri o incredibilmete luminosi. Io in questi giorni, lo tengo con me, incapace di lasciarlo andare...

Era l'istante in cui la notte si separa dal giorno, e il mondo di sotto da quello di sopra. E forse ci sono altre cose che si separano. L'istante in cui la profondità e l'altezza, la luce e l'oscurità si toccano ancora nel mondo e nell'animo umano, in cui i dormienti si svegliano di soprassalto dai loro sogni pesanti e tormentosi, e gli ammalati sospirano profondamente perchè avvertono che l'inferno della notte è terminato e sta per cedere il posto a una sofferenza più articolata. Il giorno, con la sua luce e le sue regole, districa e ricompone tutto ciò che nell'oscuro caos della notte era apparso come desiderio convulso, assillo segreto, passione delirante.

...la passione non si piega alle leggi della ragione, non si cura minimamente di quello che riceverà in cambio, vuole esprimersi fino in fondo, imporre la sua volontà, anche se in cambio non ottiene altro che sentimenti mansueti, amicizia e indulgenza. 
Ogni vera passione è senza speranza, altrimenti non sarebbe una passione ma un semplice patto, un accordo ragionevole.

(Sandor Marai, Le braci)

Nessun commento:

Posta un commento