Oggi preparavo del materiale per il prossimo settembre.
Ho stampato delle immagini: Kandinsky, Mirò, Pollock, Haring, Mondrian, Picasso. E altri. Colori decisi, forme non convenzionali. I bambini potranno ispirarsi alle immagini, accompagnarle alla musica e decidere se reinterpretarle attraverso le parole o il pennello.
E mentre ritagliavo ricordavo due bambini, intenti a disegnare.
La bambina allontana da sè il foglio, lo osserva e mi guarda.
"Ti piace maestra?"
E' davvero bellissimo.
Mai dire "bravo", perchè li legherai al tuo giudizio. Mai dire "e tu cosa ne pensi?". Non sono stupidi.
Così mi avvicino e constato.
"Hai usato il giallo con il verde. Hai voluto creare una sfumatura qui. Sembra che siano veri questi occhi".
La bambina annuisce, soddisfatta.
Allora aggiungo "anche il tuo papà è un disegnatore...forse gli assomigli un po'".
"Sì", dice lei "io mi metto sempre vicino a lui quando disegna".
Noto quindi il secondo bambino che, dopo aver seguito attento la conversazione, guarda bene il suo disegno e confronta.
"E il mio maestra, ti piace?"
Mi avvicino. E lui, senza darmi il tempo di rispondere, aggiunge svelto: "mio papà non disegna e neppura mia mamma, sai maestra?"
Leggendo questo post un po' si capisce perché, quando scrivo questa parola, mi verrebbe da indicarla con la maiuscola:
RispondiEliminaMaestra (o Maestro)