martedì 23 ottobre 2012

Scarti laterali


"Sei prevedibile".
Così disse qualcuno, tempo fa, ad un caro amico. 
Che poi. Da che pulpito.
E' comprensibile, lui se la legò al dito.
Perchè oggi la prevedibilità, lungi dall'essere una dote, inchioda e congela.
"L'ho sposato perchè aveva un lavoro fisso, niente grilli per la testa, ed era solido". 
Lo dicevano le nostre mamme. Potremmo mai udire una donna da marito (sempre che ne esistano ancora) pronunciare siffatta frase? 
Quanto è bello e carico di phatos il non prevedibile? Quanto ci richiede in temini di assimilazione, accomodamento, attenzione, stupore, gioia e dolore? 
Chi non si fa predire, allena il prossimo ad esistere.

8 commenti:

  1. Per la serie "Stay hungry, stay foolish"...ummm, statt'accuort assai accuort' sent'a mme
    ;)

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  2. Odio quando mi capita di dire o fare qualcosa di prevedibile. Già, capita anche agli Acquari fino al midollo come la sottoscritta.

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  3. Ciao!
    ho scoperto il tuo blog attraverso quello di Adriana e mi piace molto, ti seguirò!
    Hai ragione sul brivido dell'imprevedibile, io non potrei mai pronunciare una frase come quella delle nostre mamme...Anche se talvolta vorrei essere un po' più solida anch'io:-))

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  4. Ciao ragazza...benvenuta!
    Io invece, vorrei essere un po' più liquida. Mi sto impegnando ;))

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  5. Il non prevedibile è la vita. Non conosco altro modo di esistere che non sia legato all'imprevedibilità degli eventi che si succedono. Prevedere ciò che sarà è un modo per togliere colori alla luce e sperare essa illumini solo noi.

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