Oggi pomeriggio a scuola abbiamo aperto la finestra. Per la prima
volta dopo mesi. Faceva freddo, ma il sole era tenace, spingeva,
incalzava.
Sole bello, benvenuto, toccami, ti aspettavo.
Sì, lo so.
Il gelo è vita, il freddo pure.
Ogni cosa va assaporata.
Eppure il sole è uno sposo dolce e carezzevole. Mi fa sentire amata.
Il sole mi invita a ballare, e se non ballo, fa si che i miei piedi seguano comunque il ritmo della musica.
Ed è un attimo, ritrovarsi nella danza.
Il sole mi ama con tenerezza e rabbia.
Ecco perchè domenica, quando mi ha fatto trovare i primi crochi viola nel prato, ho capito cosa voleva da me.
Voleva mi dischiudessi, a lui.
Voleva dimenticassi per un attimo i danni, e lo guardassi, senza paura.
Eccomi sole bello. Sono pronta.
Leggendoti ho pensato alle lucertole su un muretto di pietra di un'isola delle Egadi e a un amore lontano. Poi ho pensato anche ad una scena famosa di "via col vento" in cui Rossella muoveva i piedi a tempo di musica durante un party.
RispondiEliminaPoi ho pensato che se clicchi su chi ti ha fatto questo commento arrivi dritta sul suo blog: è facile. Ciao
Allora avevo capito giusto... :)
Eliminavivi in un luogo splendido, dove è bello aprire le finestre al sole e trovarsi in mezzo al verde :0)
RispondiEliminaLa finestra è quella della scuola...che è in un paradiso.
EliminaMa qui, nel ventoso est, ancora la dimensione è molto umana, lenta...
che gran posto
RispondiEliminaIo non ho mai visto Roma. Lo dissi e lo ridissi.
EliminaForse arrivandoci, sarei come quelle campagnole impacciate...
:))
per ora la prendo solo come una dichirazione d'intenti,
RispondiEliminanon correre