Miriam a scuola prende la sua tazza.
La osserva, perplessa, prima di versarsi l'acqua.
Si rivolge alla compagna e dice, con un'alzata di spalle: "mi passa la voglia di usarla, ci ha bevuto dentro quella maestra appuntita".
In effetti, tempo fa, abbiamo ospitato un'insegnante, una possibile new entry, alla quale abbiamo offerto un tè. Chiedendo a Miriam se poteva gentilmente prestarle la tazza.
Allora io mi volto, e dico: "ma guarda che è stata lavata!"
E lei: "mi dà fastidio comunque".
"Perchè?", chiedo.
"Perchè quella maestra non mi piaceva. Tu però, puoi usarla quando vuoi".
Ma sai che riesco a capirla questa bimba? ...sa molto di possessività, ma certe cose "nostre" non ci piace darle a chi ci sta antipatico ;0)
RispondiEliminaE' una tosta... ;)
EliminaA prescindere se il pensiero di Miriam sia criticabile o no... quanti anni ha la bambina? Mi sembra un ragionamento, in qualche modo, "non innocente".
RispondiEliminaHa otto anni...ma credo che il punto sia questo: teme che io possa andarmene. Teme che qualcuno mi sostituisca...
EliminaPerchè non ti sembra innocente? mi sembra invece direttamente collegato con il suo sentire puro, non filtrato e non inquinato da tutti i ragionamenti che la buona educazione ci "impone" e visto il tipo di scuola: brava maestra l'obiettivo è raggiunto!
RispondiEliminaortolana rustica
Lei è diretta.
EliminaInsegnarle a non esserlo sarebbe un errore.
Potrebbe imparare la tolleranza, che è una gran dote.
Pian piano...
bhe è chiaro che è un'affermazione spontanea. E credo pure legittima; la maestra le stava antipatica e lo dice tranquillamente alle sue compagne.
RispondiEliminaIo le regalerei una tazza nuova. :)
Addirittura!!! ;)))
EliminaE spontanea la bambina, ha fatto trasmigare lo spirito di qualcuno su un oggetto e ne teme l'inquinamento. E' un sentimento primordiale, non criticabile e nemmeno apprezzabile. Analizzabile e educabile a mio parere. Post interessantissimo.
RispondiEliminadecisamente educabile
EliminaSì, che poi la spontaneità diventi una risorsa e non un limite...e io ci lavorerò...
Elimina...quanto capisco questa bimba!!! Io, lo ammetto, ho un pessimo curriculum scolastico, sempre tristemente primo della classe e all'epoca delle elementari e non solo anche capo-classe. Me tapino :-( Però, più o meno, ricordo che quando la mia maestra mi chiedeva che prestassi qualcosa (colori, quaderni o altro) ai miei compagni, io accettavo sempre a malincuore. Non perchè avessi a gelosia le mie cose, soltanto perchè mi incazzavo del fatto che i miei compagni reclamassero qualcosa che in realtà non si curavano di portare. Gli oggetti dei bimbi sono i loro spazi vitali, l'unica cosa su cui esercitano autorità. La proposta, allora?! In caso di necesità, si indice un referendum su chi volontariamente mette a disposizione qualcosa, e se l'esito è negativo (ma ne dubito) si evita di offrire tè alle maestre appuntite :-))))
RispondiEliminaCerto, sentire il loro parere, mai imporre. Concordo.
RispondiEliminaI nostri bambini hanno costituito una "mini-coop" ("I pensatori", giusto per volare basso), e riguardo a referendum e democrazia, sono molto, molto ferrati. :))
Saluta Dolly!!!!
praticamente non t'ha dato dell'appuntita
RispondiEliminaperchè non sa ancora che inciderai tanto nella sua vita
Anche a me passa la voglia di usare le cose che ha toccato la gente che mi sta antipatica. Comunque l'aggettivo appuntita è bellissimo. Chissà perché i bambini hanno sempre questa capacità di inventarsi neologismi fulminanti!
RispondiEliminaP.S. Aggiornami, tu come stai?