lunedì 22 aprile 2013
Il fuoco
Osservarono il fuoco spegnersi, belli nel riverbero.
Prima di partire lui le carezzò i capelli con lievi gesti di brezza.
"Lavora amore mio, non fermarti mai. Rigoverna, mungi le vacche, pulisci la stalla, raccogli dal torrente i grossi sassi bianchi. Non fermarti amore, e non sentirai freddo".
Lei non parlò. Una lacrima sola, densa di rugiada e sciroppo, scese lenta, da mezzogiorno. Lui ne seguì la rotta, inclinando appena la testa.
"Elemosinerò per te le trame più belle. Ed ognuna passerà sotto i miei denti, come danari d'oro o amalgama. Lustrerò solo le più pure, di umori e sorrisi e dolci sospiri, fino a farle brillare. Tornerò. Riaccenderemo il fuoco".
E dicendolo, le avvolse intorno al collo una sciarpa di lana rossa. Tra le cui pieghe la lacrima, paga, si perse.
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hai capito lo stronzo ... se ne va e torna per accendere il barbecue e lei si smazza tutto il resto...
RispondiElimina;)))))))
EliminaMa vuoi mettere poi riaccendere il fuoco?
sarà ... secondo me lei piange pk le ha detto che torna
EliminaCinico di un Pier...mi sa che è ora di innamorarsi ;)
EliminaBella storia..breve intensa e significativa. Partenze, attese e ritorni. Appartenenze. Grazie!
RispondiEliminaA presto Gioiuccia..
Sedanina, io ti leggo, tu mi leggi.
Elimina:)
Non potrei farne a meno. ;)
EliminaAnche io ti leggo
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