venerdì 12 aprile 2013

Incontri


Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza
calpestare il cuore
ci si passa sopra almeno due o tre volte i piedi come sulle aiuole.

(S. Bersani, Giudizi Universali)

"Piacere, mi chiamo Amore".
E lei si disse che non lo immaginava così. L'Amore.
L'impermeabile chiaro, il bavero alzato. La faccia vecchia, e bambina.
Gli occhi cerchiati di sonno e passaggi contro vento. La mano asciutta, a stringere la sua.
"Ciao Amore, come sei bello".
L'Amore sorrise -e in un attimo, spense ogni sorriso fosse mai stato composto-, distolse lo sguardo, arrossendo appena.
Fu allora, guardandolo tutto, che lei si avvide dei suoi piedi scalzi. 
Perfetti, ma scalzi.

5 commenti:

  1. cosa c'è i più libero di un piede sclazo?

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    1. Oh no, nulla.
      Dipende solo quale strada vuoi percorrere...
      Benvenuta ragazza :)

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  2. quando leggo queste miniature
    mi rendo conto di quanto grezzolotto riesco a essere io nei miei racconti.
    In questo momeno ho "The division bell" nelle cuffie e mi pare che non ci sia nessuna differenza tra il tuo concentrato e la sua dilatazione.
    Ciao.

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    1. Ciao :)
      Io sintetizzo e tu racconti.
      Siamo solo diversi.

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  3. Ma che bello, ma che brava che sei... Sono stata un po' assente dalla rete ma mi mancavano i tuoi scritti... :-)
    buona domenica

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