lunedì 8 aprile 2013
Terra
L'orto da zappare.
Anzi, niente orto, solo terra smossa da trasformare. Zolle e zolle umide, piene di odori e di vermi grassi.
Questo abbiamo trovato ieri.
Prima togli il giubbotto, ti si arrossa la faccia.
Poi sfili il golfino, sudi.
Le braccia non sanno. Come muoversi. Fanno leva, e il piede nello stivale di gomma spinge più sotto la pala.
Il miracolo del suolo che si apre, si offre, si lascia penetrare, fecondare.
Poi, seduti nell'erba, sfatti e stanchi, ridiamo, parliamo di volti, luoghi, vacanze. Persone incontrate.
E sono io. E sto bene.
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braccia rubate all'agricoltura :P
RispondiEliminama sai che oggi ci pensavo? Potrei dedicarmi... ;)
EliminaUn sollievo quando stai bene e in buona compagnia. :)
RispondiEliminaE tu, Sedanina, ti preoccupi per me!!!??? Che bello. :)
EliminaHo una decina di metri quadrati di pseudo orto da zappare... ci vieni? :)
RispondiEliminaMi auguro che tu non scherzi, perchè io ci vengo...
EliminaGrazie Gioia, ma penso che anche quest'anno lo lascerò a maggese... :))
EliminaAllora ne riparliamo il prossimo anno :)
Eliminaera ora no?
RispondiEliminaDurerà? Dimmi che durerà.
EliminaCerto che dura, anzi andrà meglio
Eliminaadesso poi...
lavorare la terra, prendersi cura delle piante, fa ritrovare serenità.
RispondiEliminaNon è da me. Sono negata... Ma il potere del "fare" è indubbio!
EliminaTi leggo e mi fai sorridere... Ti aspettoooooo ;)
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