venerdì 23 agosto 2013

Il presente, le parole

Che libro.
E non è un libro.
Allora, che poesia.
E non è neppure questo, non è poesia.
Devo calare ogni singola parola, perchè se le mando giù in fretta, sento dolore.
Invece, se cautamente le sciolgo in bocca, una alla volta, posso percepirne il sapore, la consistenza grezza o fine, la sapidità. Fanno tutto da sole poi. Raggiungono il centro, attraversandomi tutta.
Ieri sera in terrazza, le persone mie più care strette sulle sedie rosse, si diceva che i libri ti scelgono. Invece questo libro è stato scelto per me, e mi parla della vastità che io non so respirare. Dell'attimo presente che sempre fatico a vivere.

Sono scarsi i sensi in dotazione alla specie dell'uomo. Li migliora con il riassunto dell'intelligenza. Il cervello dell'uomo è ruminante, rimastica le informazioni dei sensi, le combina in probabilità. L'uomo così è capace di premeditare il tempo, progettarlo. 
E' pure la sua dannazione, perchè dà la certezza di morire.
L'uomo non sopporta la fine, dopo averla saputa si distrae, spera di aver sbagliato previsione.

Le bestie stanno nel presente come vino in bottiglia, pronto a uscire. Le bestie sanno il tempo in tempo, quando serve saperlo. Pensarci prima è rovina di uomini, e non prepara alla prontezza.

12 commenti:

  1. Si... faccio parte al 100% della specie uomo.

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  2. Molto bravo lui.

    "Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca.
    Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
    Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario,
    la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.
    Considero valore quello che domani non varrà più niente
    e quello che oggi vale ancora poco.

    Considero valore tutte le ferite.
    Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe,
    tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi,
    provare gratitudine senza ricordare di che.

    Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord,
    qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.
    Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca,
    la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

    Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore.
    Molti di questi valori non ho conosciuto."

    Erri De Luca, da “Opera sull’acqua e altre poesie”

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    1. Daffo, grazie per questo regalo.
      E' pura, è dolce, è satura di senso. Mi sono commossa.
      Domani mi prendo il libro, che non conoscevo.

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  3. Eh già, il cervello e i pensieri ci distinguono dalle bestie, ma sono però sia croce che delizia perché, a volte, bloccano tante cose quando non dovrebbero, quando buttarsi a capifitto in ciò che capita, quando e come capita, potrebbe forse essere la cosa migliore ;)

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  4. A me capita di "ruminare" i pensieri prima li accumulo poi li ripenso a lungo e poi gli do un significato, pensarci su non è sempre un bene...

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    1. No, direi quasi mai.
      Ed io sono una pensatrice seriale.

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  5. Hai ragione è poesia, questo libro l'ho bevuto nel marzo scorso. Mai banale. L'ho sottolineato senza pietà. ;)

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