Lui a scrivere. Non aveva
mangiato, non l'aveva salutata quando era arrivata. Sordo, cieco, inquieto.
Quando
fuori, il profumo dell'erba aveva spento l'afa, Marta era entrata nello studio, silenziosa, per aprire le
finestre.
Allora
Paolo si era voltato, improvvisamente lucido, nuovamente capace di
vedere, sentire.
“Ma
sono le nove”, aveva detto, come direbbe un bambino.
“Sì”,
aveva risposto lei sorridendo, “mangi qualcosa?”
“Vieni
qui”. E Paolo aveva allungato un braccio, lasciandosi cadere
pesantemente indietro sulla sedia. Gli occhi rossi, stanchi.
Marta
si era avvicinata, gli aveva passato una mano fra i capelli.
Paolo
l'aveva tirata a sé, e sollevandole la maglietta le aveva
posato baci piccoli e rotondi sotto l'ombelico. Le labbra calde, quel peregrinare scomposto, le parole, che Paolo non sapeva
tenere, a portarla altrove, a spingerle in gola i suoni.
“Mi
vuoi?”, domandava piano, a palpare il desiderio, a pretendere una nudità del cuore.
Lei
rispondeva di sì, la voce confusa, alterata. Ma a Paolo non bastava.
Si fermava, la teneva lì.
“Mi
vuoi Marta?”
"Ti voglio amore".
Allora lui la raccoglieva
con gli occhi, le mani.
Marta ricorda quella sera.
Dopo, mentre le accarezzava la spalla, il braccio
sudato, aveva detto solo: “vieni via con me”.
Lei, aveva tenuto ogni parola. Calandole pian
piano, per paura di perderle, romperle.
“Vieni
via con me. Ti prego”.
Marta immaginò Firenze. Poi Parigi, Oslo. Balconi fioriti su piazze
acciottolate, un cartoccio di pane fresco, le loro scarpe appaiate all'ingresso.
...ma l'hai scritta tu questa storia?
RispondiEliminaSe così fosse sei una gioialuce ...brillante!!!
Allora brillo :)
Eliminadoveva andare, Marta, osare, partire. E poi finire in qualche sperduta città della Svizzera a fare gare di torte in polistirolo.
RispondiEliminaL'ultima parte. Ecco, quella mi pare assolutamente probabile...
EliminaMarta ha colto l'attimo e ha goduto di quell'istante,e si vive
RispondiEliminaper istanti così, il fuoco erotico che ti tiene vivo, parole che fecondano l'anima.....hanno avvistato Paolo e Marta felici in cima ad un fiordo norvegese.....
l'alchimista
Alchimista, ne abbiamo parlato, vero? Vivere per un gesto, per un sentire...
EliminaChe roba bella.
Credo che sia necessario fare in fretta,
RispondiEliminacontinuare su questa strada non porta da nessuna parte
tornare indietro non si può
e allora magari si prende per i campi che stanno attorno
girando e girando ma ritrovandosi sempre nello stesso posto.
Va trovato un punto sulla cartina della vita e andare decisi lì,
ma bisogna fare in fretta
ma non perchè altrimenti si perde tempo che non avrebbe nessuna importanza
bisogna fare in fretta perchè sennò si perdono la testa e la vita.
Massimo, il tuo modo di prenderti a cuore le cose.
EliminaDi metterci l'anima...
Una mano tesa.
Lei, aveva tenuto ogni parola. Calandole pian piano, per paura di perderle, romperle.
RispondiElimina“Vieni via con me. Ti prego”.
https://www.youtube.com/watch?v=LYEjffrFm3c
Paolo Conte.
Elimina"via, via, entra e fatti un bagno caldo
c'è un accappatoio azzurro,
fuori piove un mondo freddo..."