Sì, era autunno.
La mamma come sempre alla scuola serale, e tu avevi fatto la cena.
Poi, appena finito (che strazio, il cibo che non sapeva piacermi, anche quando ci mettevi gli occhi di olive snocciolate), ti eri seduto al tavolo rotondo, in salotto. La luce ti faceva le mani gialle. I piedi che mi ciondolavano giù, impazienti.
"Leggi le letterine". E io leggevo.
"Scrivi le paroline". E io scrivevo.
Tutto per te. Qualsiasi cosa per una carezza.
Alla scuola materna, la maestra la prese male quando mi scoprì a decifrare un suo appunto.
"Scrive e legge, ma ha solo tre anni, e non va bene".
Doveva essere brava, quella maestrina di periferia.
certe cose spaventano o meravigliano
RispondiEliminaOh sì. Ma questo doveva spaventare...
EliminaSì... le persone stupide la pensano così ignorando un enorme potenziale.
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