Ho sognato mio padre, dopo molti e molti mesi. Camminava
accanto a me, ma non mi guardava mai. E ad un tratto ha fatto una cosa
matta, irriverente, com'era sua abitudine. Anticonformista e sprezzante,
così usava negli anni settanta. Dispezzare, sfregiare. Rubare al
supermercato, con uno stipendio da giovane professore universitario. Solo per vezzo.
Insomma ho sognato
che si appropriava di un documento, qualcosa di importante. E che con aria di sfida, lo graffiava con la penna blu, scrivendo a grandi lettere.
Le parole non contano.
Contano invece papà. Eccome se contano. Le parole e i racconti. Le carezze e i ricordi.
Lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una
donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il
destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col
tempo ha imparato a considerare la cosa con grande serenità. Quasi ogni
giorno, ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi
e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da
raccontare. E a chi, se non a lei? Lui pensa che quando si incontreranno
sarà bello posarle sul grembo una scatola di mogano piena di lettere e
dirle
- Ti aspettavo.
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni -i giorni, gli istanti- che quell’uomo prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo
- Tu sei matto.
E per sempre lo amerà.
(Oceano mare, A. Baricco)
- Ti aspettavo.
Lei aprirà la scatola e lentamente, quando vorrà, leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu si prenderà gli anni -i giorni, gli istanti- che quell’uomo prima ancora di conoscerla, già le aveva regalato. O forse più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti a quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell’uomo
- Tu sei matto.
E per sempre lo amerà.
Le parole contano, eccome se contano...e le tue sono spesso carezze...
RispondiEliminaMi piace saperlo...
Elimina...le parole contano? Direi di sì. Ferisce più la penna della spada? Direì di sì. Solo che qui al Sud ci hanno insegnato che le parole non valgono un fico secco... Che se le porta via il vento... Che manipolano cuori e pensieri... E che forse il senso delle cose sta negli sguardi e nel silenzio... Ma qui al Sud stiamo cercando il Sud...
RispondiEliminaPerò tu le manipoli con destrezza :)
EliminaManipoli...utilizzi... Non capire male :)
Eliminaeh la magia di certi sogni :)
RispondiEliminaMa è da non credere...che tempismo questi blogger empatici...
EliminaChi parla bene, pensa bene, sosteneva Nanni Moretti. Sarebbe bello fosse sempre così.
RispondiEliminaIo per esempio, parlo male :)
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