Jung definisce individuazione il processo di differenziazione che ha come meta lo sviluppo della propria personalità. Riferendosi allo sviluppo della specificità di un individuo, rispettando la sua autenticità, e predisposizione naturale.
Potremmo dire che il compito principale della nostra vita è diventare noi stessi, assecondando e coltivando quella che è una necessità naturale poiché, quando questo percorso viene ostacolato, la vitalità stessa di una persona è pregiudicata.
Potremmo dire che il compito principale della nostra vita è diventare noi stessi, assecondando e coltivando quella che è una necessità naturale poiché, quando questo percorso viene ostacolato, la vitalità stessa di una persona è pregiudicata.
(M. Trinchero, Reclusioni di corpi e di menti)
Non potevo aspettare.
Perchè il corpo, ha parlato per me.
Non voleva più riposare, nè mangiare. Nè schiudersi al sole.
Allora, per sopravvivere, ho dovuto assecondare il cambiamento. Accoglierlo.
No, non è vero che mutare di stato è un processo naturale. L'uomo istintivamente cerca il riparo, il calore del fuoco, volti conosciuti e rassicuranti, ripetitività.
Poi però, le cellule. Loro che si duplicano, loro che ogni giorno muoiono, e ci disegnano.
Loro, hanno deciso. Di mettere il guscio di noce nel bel mezzo dell'oceano.
La vita è cambiamento. Purtroppo l'essere umano si fa prendere dalla paura e lotta perché tutto resti immutato. Ma vivere è cambiare continuamente.
RispondiEliminaA volte impercettibilmente. Altre in modo devastante.
Elimina...e meno male che c'è qualcuno che canta e la tristezza ce la fa passare...
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=AdRglAmfZi0
L'anonimo con la tosse
Che bella...grazie tossicchiante.
EliminaSpero che tu stia meglio.
E che Dolly ti saltelli intorno, mentre vaghi per la campagna.
Odio la dittatura delle cellule, ma mi ci piego memore dell'homo sum, alla Terenzio.
RispondiEliminaSeguirò questo blog.
Buona giornata
Ci tocca, accidenti.
EliminaIo sono un'abitudinaria, come i gatti... è un grosso limite, lo sento, ma a volte è la vita stessa che ti porta a doverlo affrontare quel limite, non senza fatica però...
RispondiEliminaBuona giornata.
Oh sì. Sì.
Elimina"Viaggiano i viandanti, viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti " cantava qualcuno. L'abitudine può essere un segno di forza.Io sono felicissimo delle mie.:)
RispondiEliminaMi basta sapere che non vivi con la mamma :))))
EliminaBel finale della riflessione...guscio di noce nel bel mezzo dell'oceano... + seguire l'onda...
RispondiEliminaLa mutevolezza volontaria o accidentale a volte può essere positiva, facendo emergere lati sconosciuti di noi stessi e una migliore comprensione di tutto ciò che ci circonda.
Un abbraccio
Seguire l'onda, mi mancava.
EliminaMa mi piace :)