martedì 25 settembre 2012

Merende



Quando nel fine settimana andavo dai nonni, trovavo la Girella Motta. In gran segreto (a casa mia era merce assolutamente proibita), ne estraevo una dalla bella confezione con l'indiano.
Il rituale prevedeva lo srotolamento della stessa, che però non si sbucciava in modo regolare e rotondo, bensì a pezzetti. Ma che pezzetti. Restavano solo palmi e falangi da leccare.
In alternativa, potevo optare per un leggerissimo panino con prosciutto crudo di San Daniele, ben imburrato sopra e sotto, come diceva il Pinocchio di Collodi.
Ma il vero must era il dessert al cioccolato della Cameo, ancora tiepido, ribattezzato dalla nonna Felicita (esemplare rarissimo di casalinga dotata di grembiule ma sprovvista di doti culinarie) "il budino con i groppi". Mai una volta risultò fluido e cremoso come voleva illuderci la bella immagine sulla confezione.
Però che meraviglia, quando pulivo il pentolino con il dito.

7 commenti:

  1. Non ci siamo: preferisco il salato, amaro, piccante... già da ragazzino.
    L'unica marmellata: arance amare. Ricordo ancora il primo barattolo che ho assaggiato, nel dopoguerra era americano per i loro soldati, a Trieste. :)

    RispondiElimina
  2. Eh sì, Mario non cede alle malìe degli zuccheri.
    Però un panino di salame, mette d'accordo entrambi :)))

    RispondiElimina
  3. Risposte
    1. Guarda...un languorino che ho domato solo adesso, con il sushi dalla mamma :)

      Elimina
  4. Ti va un panino con l'nduja? :D

    RispondiElimina
  5. Noooo! dal genero calabrese... :D

    RispondiElimina