Fondamentalmente, concordo con l’affermazione che scrivere è un’attività malsana. Quando decidiamo di scrivere un libro, cioè di creare una storia dal nulla servendoci di parole e frasi, necessariamente estraiamo e portiamo alla luce un elemento tossico che fa parte del nucleo emotivo dell’essere umano. Lo scrittore se lo trova di fronte e, pur sapendo di correre un pericolo, deve maneggiarlo con abilità. Perché senza la presenza di quell’elemento tossico, un atto creativo dal significato autentico non è possibile.
"L'arte del correre" (H. Murakami)
Non ho letto questo libro, ma la citazione mi suona bene. E forte.
Sono tossica. Non mi sono mai curata.
Vorrei farlo? Vorrei davvero epurare, espiare, pulire, disinfestare?
No.
Forse è sufficiente sapere. Conoscere. Aver visto. Il nucleo, lo zoccolo duro, il nocciolo di mandorla, amaro. E magari decidere di lasciarlo lì, a esalare.
Le esalazioni confondono, ma nello stesso tempo creano mondi fittizi da esplorare.
Mi dicono: la parola è un lusso del quale spesso non ci si sente degni. Meglio essere in fuga dagli affreschi, dal conforto e dai sorrisi prodotti dai lussosi resort immaginari della memoria parolaia. Troppa fatica, troppi "corner soul" dove riparare con le parole. Più si soggiorna nelle parole e più i pugni del quotidiano fanno male. Colpi bassi al ritorno nella realtà delle cose.
Sottoscrivo. Ma non so rinunciare al lusso del mio resort.
Le esalazioni confondono, ma nello stesso tempo creano mondi fittizi da esplorare.
Mi dicono: la parola è un lusso del quale spesso non ci si sente degni. Meglio essere in fuga dagli affreschi, dal conforto e dai sorrisi prodotti dai lussosi resort immaginari della memoria parolaia. Troppa fatica, troppi "corner soul" dove riparare con le parole. Più si soggiorna nelle parole e più i pugni del quotidiano fanno male. Colpi bassi al ritorno nella realtà delle cose.
Sottoscrivo. Ma non so rinunciare al lusso del mio resort.
Mi ricordavo altre frasi di questo libro, ma non questa. Murakami poi, è uno che ci va a nozze con queste cose. Quel libro lì è una sintesi della sua capacità tutta orientale (roba da morire di ammirazione) di sedersi davanti al problema e con la stessa costanza con cui la mattina si alza e va a correre, di spogliarlo pazientemente finché non ne vede il cuore.
RispondiEliminaComunque: L'arte di correre l'ho regalato prima dell'estate anche al fidanzato, che ha apprezzato e ha anche imparato qualcosina. Ecco sì: quello è un libro che insegna. Brava Gioiuzza!!! :D
P.S. Comunque tu ogni tanto devi zittirmi. Su ogni cosa ho da dire la mia. Mi sto sulle palle persino io quando faccio così!!
RispondiEliminaNo, non zittirti...ti prego!!!!!! :)
EliminaLa seconda frase non è di Murakami...ma la trovo altrettanto efficace.
RispondiEliminaSedersi davanti al problema e spogliarlo. Qui siamo in tanti ad essere tossici, amica. Bellissime parole :))
Quanto è vera il pensare che la parola è un lusso del quale spesso non ci si sente degni. A volte si può correre anche il rischio di rimanere schiavi della parola pensando che essa può bastare. Ma non credo sia così
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