Ho paura di essere riassorbita.
Dal rumore assordante del fare. Dalla voce melliflua e spietata che dice roca "puoi dare ancora, puoi
dare di più, continua, dimostra".
Vorrei tenere uno spazio. Facile a dirsi, meno a farsi.
Un posto mio, un rifugio, la casa nel bosco.
Uno spazio nel quale tutto perda e nello stesso tempo acquisti spessore. Un luogo del sentire.
Oggi getterò le fondamenta.
Se t'avanza una stanza fammi un fischio, che ne avrei proprio bisogno anche io..
RispondiEliminaA posto col piano regolatore? ;)
RispondiEliminaQuanto è fondamentale questo spazio! Da difendere con le unghie e con i denti...
RispondiEliminaNoce
RispondiEliminaGuarda, una Noce autunnale così la ospiterei volentieri.... :)
:) Intanto, dato che ho già letto anche il post che hai scritto dopo, lo vuoi un pat pat serale sulle spallucce stanche? :*
EliminaAnche mattutino va bene...sempre gradito! :)
EliminaMario
RispondiEliminaVado sull'abusivo. Tanto, c'è il condono... :)
Adriana
RispondiEliminaSì...più vivo e più ne sono convinta...