martedì 11 settembre 2012

Umanità


Quanto mi piace leggere.
Ma intendo anche leggere le persone. I gesti, l'abbigliamento, le scarpe, il tono della voce.
Mi capita di sedermi sugli scalini della piazza per il semplice piacere che deriva dall'osservare, come su un grande palcoscenico, la gente muoversi, incontrarsi, camminare.
La piazza è luogo di appuntamenti. Allora puoi vedere, sotto il campanile, a pochi minuti dallo scoccare dell'ora, qualcuno aggirarsi con quell'aria fintamente distratta, vaga, che assumiamo nell'attesa. Uno sguardo veloce all'orologio, o al display del cellulare, se l'ora è già passata e i minuti cominciano ad essere pesanti.
Chi starà aspettando quel giovane uomo che si aggiusta i capelli e si arrotola una sigaretta? E che lavoro fa? Cosa può dire di lui quel passo strascicato?
E la signora dal tacco dodici, impaziente, profumata, attende un'amica per il caffè delle quattro?
Ci scommetto su. Provo ad indovinare. Aspetto con loro.
Poi c'è il fluire di chi passa. 
Un ragazzo piccolo (ma quanto è piccolo?), accanto ad una ragazza altissima. Pare un gioppino. Ma le cammina a fianco, baldanzoso, spingendo sulle punte, dandosi slancio.
Il nonno col passeggino. Ma poi, è il nonno? O una papà appena fuori target?
L'anziana signora che spesso incrocio, col cagnolino. Così piegata, così china, da chiedersi come fa a vedere dove si muove, dove posa i piedi piccoli. Come sarà la sua casa? Che odore avrà?
Ecco. Umana ispirazione, umana lettura.

4 commenti:

  1. Quella piazza mi è familiare...e pure la vecchina...!! :)
    R.

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  2. Ho come idea di avere di fronte un concittadino :)

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  3. "Un ragazzo piccolo (ma quanto è piccolo?), accanto ad una ragazza altissima. Pare un gioppino. Ma le cammina a fianco, baldanzoso, spingendo sulle punte, dandosi slancio"
    Ho come l'impressione che tu abbia del talento :)) e tanto...

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  4. Accidenti. Un talento da panettiera? :))
    Grazie JO. Mi lustro le unghie...

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