"E io, per la prima volta in vita mia, non mi sono accontentato di
ascoltare; le ho rivelato che prima di lei c'era stato il deserto, che
avevo ormai accettato l'idea di essere condannato a vivere senza amore,
al di fuori di quello per le donne immaginarie che mi creavo ogni notte
per poi cercarne di simili per strada. Nei negozi. Nei giardini
dell'università. Le ho raccontato della mia collezione di donne
immaginarie con la dovuta autoironia, nel tentativo di creare
l'impressione che appartenessero al passato, proprio mentre covavo il
dubbio che lei stessa fosse immaginaria, e che alla fine della nostra
cavalcata mi attendesse una caduta niente affatto immaginaria. Arrivavo
addirittura a desiderarla un pochino, quella caduta. Quei secondi
immediatamente successivi alla caduta in cui tutto è improvvisamente
silenzio."
La simmetria dei desideri (E. Nevo)
Desiderare la caduta. Quando tutto sembra andare troppo bene.
Cosa ci spinge a cercare vie di fuga alla felicità?
Immaginarsi l'Apocalisse, il cancro, per scoprire con sollievo che si tratta solo di un'influenza.
Sperare nel peggiore degli scenari per scappare dall'ansia e confinare tutto nel fuoco fatuo.
Siamo animali spaventati, ingentiliti da scarpe e cravatte. La gioia pura, ci rende veri, ed è dalla nostra verità che fuggiamo.
Ma porgere il fianco alla felicità è la sfida di pochi impavidi.
Esiste la felicità ? O è solo assenza di dolore ? Forse cerchiamo il dolore ( e la caduta ) perchè è l'unica natura che conosciamo.E così non ci sentiamo estranei.
RispondiEliminaVolevo usare un'esclamazione da tupiloquio.
RispondiEliminaPerchè hai ragione, accidenti. Si cerca quello che più ci somiglia...
Ma provare, provare a rompere le maglie dell'abito buono, forse è possibile.
Ma siamo sicuri che la nostra ambizione sia la felicità?
RispondiEliminaChi ci darebbe forza se non il dolore, la voglia di risalire?
L'imposibile volo, per cercare di andare contro il vento, trovare un vuoto d'aria per riprendere quota.
Forse siamo eterni viaggiatori in cerca dell'ignoto
No, forse non è la nostra massima ambizione.
RispondiEliminaMa quando arriva, Franco, sappiamo accogliera con tutti gli onori?
O siamo troppo assuefatti al dolore di cui parli, a quel vento contro?
Il vuoto d'aria è l'emozione della felicità o la paura di fallire?
EliminaSolo quando riprendi quota te ne rendi conto, ma non puoi tornare indietro ed allora vai, sperando in una corrente ascensionale che ti riporti a rivedere il mondo, il tuo passato, dall'alto, o ad un vento contrario contro cui far valere la tua forza.
E poi lascarsi cadere nel vuoto per rivivere un emozione, che solo alla fine scopri se sarà felicità o una nuova fatica
Ognuno di noi porta sè, in queste riflessioni, la sua storia. Di dolore e gioia. E' la nostra personale verità. Ma l'ascolto, apre nuovi scenari... Grazie Franco :)
EliminaHai colto un nodo difficile! E' verissimo, siamo terrorizzati dalla felicità, vai a sapere perché. Saranno i sensi di colpa? Fatto sta che quando sentiamo la felicità che ci avvicina, spesso ci creiamo da soli i problemi...
RispondiEliminaCi hanno abituati a pensare che non si può godere troppo a lungo...
EliminaIo faccio il tifo per la serenità. La felicità appare ai miei occhi come un tappo di spumante stappato e volato troppo lontano per essere raccolto. Lo guardi decollare e rimani rapito dalla forza che lo spinge in alto senza renderti conto che essa dura un attimo e abbandonerà quel pezzo di sughero proprio sul più bello lasciandolo solo in un posto sperduto tra la polvere ammuffita sotto la poltroncina dove nessuno si siede da anni...
RispondiEliminaEfficace, come sempre... :)
EliminaFelicità?
RispondiEliminaIn realtà basterebbe poco..cin cin alla salute!
"Basterebbe"...ma siamo esseri complicati, purtroppo... :)
RispondiEliminaQuanto ho amato questo libro! :-)
RispondiEliminaSì. E' struggente, a tratti.
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