lunedì 5 novembre 2012

Vedere


Ieri mi sono trovata in mezzo alla gente. E non gente mia, cara. 
Gente qualsiasi.
Una di quelle occasioni in cui le frasi fatte e vuote fioriscono copiose, in cui l'ordinarietà dei gesti, dei piccoli aggiustamenti del corpo, gronda di amarezza e assenze.
Evito di parlare se non serve, evito di muovermi se non è richiesto. Evito la gente, se posso.
Ma quando non mi riesce di evitare devo per forza accomodarmi, adeguare il passo, conformare l'espressione. Altrimenti tutto stride. E diventa insostenibile.
Ieri ci ho provato a confondermi. Non ci sono riuscita.
Cos'è che mi fa cogliere in un volto, in un sorriso, il peso di perdite e sconfitte? E' come guardare e scorgere l'essenza, attraverso un rilevatore interno che non vorrei. Come posso disattivarlo?
Così vedo gli occhi inquieti e febbrili di una donna, sotto una frangia troppo nera e troppo geometrica. Il viso stanco di un uomo, che fascia la tristezza con umorismo a buon mercato. E la mano tremante di un altro, che tenta l'ammutinamento ad una vita fedifraga.
Torno a casa piena di scorie. 
Non so che farmene di questo sguardo spietato e crudo sulle cose. Non l'avevo chiesto in dotazione.

14 commenti:

  1. Sono una stella del firmamento
    che osserva il mondo, disprezza il mondo
    e si consuma nel proprio ardore.

    Io sono il mare di notte in tempesta
    il mare urlante che accumula nuovi
    peccati e agli antichi rende mercede.

    Sono dal vostro mondo
    esiliato di superbia educato, dalla superbia frodato,
    io sono il re senza corona.

    Son la passione senza parole
    senza pietre del focolare, senz'arma nella guerra,
    è la mia stessa forza che mi ammala.

    H.Hesse

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  2. Doppia esclamazione. Ma esclamazione tosta, come si deve.
    Non la conoscevo.
    Me la stampo.

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  3. è la mia stessa forza che mi ammala... c'è da pensare

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  4. L'inferno sono gli altri, diceva Sartre.Faccio più o meno le tue stesse riflessioni.Però ho imparato a mascherarmi bene, a nascondermi dietro un libro e a ottundermi di musica.

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  5. Camouflage? Tappezzeria? Devo ancora allenarmi un po'...

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  6. Adeguare, conformare, confondersi?
    Un mondo di persone uguali = un mondo di persone sole.
    E' sicuramente bello vivere in un mondo di persone care, gente tua, come la definisci.
    Ma la tua gente come è diventata tale?
    Come hai fatto ad apprezzare la tua gente?
    Scorie, cambia una consonante e divenata storie, sei tornata a casa con delle storie che non ti appartengono, come non ti appartenevano le storie chi ti è amico ed ora è persona a te cara.
    E' la diversità che ci spinge a conoscere gli altri, a conoscere storie e condividere scorie, spesso ci sentiamo sicuri solo in mezzo alle storie che conosciamo.
    Non avessimo in dotazione la voglia di conoscere non avremmo mai vissuto.
    Notte

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  7. Le storie, voglio vederle. Le ho sempre viste. E' il dolore altrui che mi arriva senza smussature. E non so che farmene di una somma di tristezze...

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  8. come dovrebbe essere il tuo mondo per poterti 'con-fondere'?

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  9. Ci pensavo ieri, sai? Riesco solo a immaginare un luogo dalle tante potature. Sottrarre. Togliere.

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  10. Credo che siamo noi a decidere che sguardo rivolgere alle cose...

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  11. Da una parte c'è la facoltà di decidere. Dall'altra l'istinto, i sensi, che vedono e colgono, al di là del razionale...

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  12. Grazie per essere passata da me altrimenti non avrei avuto modo di leggere queste riflessioni. Partecipare alla meno peggio estraniandosi, per forza di cose e causa maggiore...

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  13. Forza di cose e causa maggiore...
    Sì lo so.
    Ma che sapore amaro di trappola.

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