lunedì 19 novembre 2012

In vena di ricordi


Non mi capita mai di pensare con nostalgia alla mia infanzia. Trovo che sia dura, essere bambini. Alla faccia della spensieratezza e dell'assenza di peso.
Però c'era Giovanni. Quando estraggo dal sacchetto dei ricordi belli, lo ritrovo, sempre.
Giovanni ben pettinato e col grembiule, che cucina un soufflè.
Giovanni appisolato sulla poltrova di velluto verde, le mani grandi posate sul gilè.
Giovanni col cappello, il cane al guinzaglio.
Giovanni composto sulla sedia, che legge Pinocchio a una me troppo curiosa, che interrompe e interrompe.
Giovanni che allontana quel primo morosetto, reo di avermi accompagnata a casa in canna alla sua bici rossa.
E' valso bene un'infanzia, questo nonno passionale, bello. Che onoravo di riccioli biondi e devoti saltelli.

12 commenti:

  1. Che dolcezza!
    Mi hai fatta commuovere..

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  2. bello ciò che scrivi e meraviglioso quello sguardo gonfio di curiosa consapevolezza, nonostante l'età...

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  3. Si vede...una bimba sveglia più dolce dei miei cannoncini alla crema e un nonno tenerone :)

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  4. I nonni sono una ricchezza infinita. Mi ricordo i miei con grande affetto e mi mancano terribilmente.

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    1. Difatti, dovrei godermi un po' di più la mia nonna Amelia. Che ha ancora così tanto da dare e dire.

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  5. I nonni, che cosa meravigliosa. Il mio ultimo è morto solo da due anni, e lui di anni ne aveva centouno: una vita vissuta insieme, attimo dopo attimo, che mi ha fatta sentire bambina anche quando i quarant'anni li avevo superati da un pezzo.
    Se penso a tutte queste donne, queste mamme ultra quarantenni, alcune persino cinquantenni, penso con un moto di stizza e anche con dolore, che stanno privando i loro figli di una delle cose più belle del mondo: l'amore dei nonni.

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  6. Concordo. La mia ultima nonna la trattiamo con i guanti. Proprio per questo...

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