Conoscerai un grande dolore e nel dolore sarai felice. Eccoti il mio insegnamento: nel dolore cerca la felicità.
(Fedor Dostoevskij)
Avidamente allargo la mia mano:
dammi dolore cibo cotidiano.
(Salvatore Quasimodo)
Pensavo oggi al dolore.
Ci sono dolori che si radicano. Si rovesciano con forza distruttiva, spazzano, fanno piazza pulita, non lasciano nulla di vivo. Resistono, tenaci, anche quando gli anni portano via il ricordo. Forgiano, ma scrostano smalto, sorrisi.
Ci sono dolori che si leniscono. Il tempo, le carezze, qualche terra o mare da attraversare, e di loro non resta la traccia sporca. In fondo, fra le pieghe, solo piccoli semi verdi e teneri, capaci di schiudersi. Guidano.
Ci sono dolori che si nutrono. Di vuoti, di assenze, di ricordi, di rabbia. E sono i più cattivi. Perchè possono rimanere sopiti e silenti, senza annunciarsi, senza presentarsi e chiedere il permesso. Salvo colpire, a sorpresa, mentre sistemi le tue carte in scala, o addenti una mela, oppure distratto, raschi un po' di zucchero sul fondo di un caffè.
I primi due tipi lasciano tracce..gli ultimi segni indelebili.
RispondiEliminaBelle e condivisibili riflessioni.
Buone cose.
E' così...
RispondiEliminaTu quale senti?
RispondiEliminal'ortolana
i dolori sono nostri amici, vengono a dirci cosa c'e' che non va, ci dicono che ci stiamo allontananda dalla nostra anima.
RispondiEliminaSolo accogliendoli li comprendiamo e li dissolviamo; se li combattiamo, vincono sempre loro.
l'alchimista
Dunque. Mi piace questo vostro commentare in coppia :))
RispondiElimina@Ortolana
Mi faccio pregio di averli collezionati tutti e tre (come te, e come tanti, del resto). Ma è con l'ultima specie che combatto troppo spesso.
@Alchimista
Sono assolutamente d'accordo. Operazione che costa lacrime e sangue, ma puoi passare solo di lì.