Oggi, durante la merenda, Aurora e Bianca (4 anni) mi girano attorno cospirando. Ridacchiano, sussurrano, mi tengono d'occhio.
Si fa avanti Bianca.
"Possiamo farti le parrucchiere?"
Confesso che ho un debole per il gioco della parrucchiera. Anzi, direi che lo adoro. Quindi, con grande piacere, mi presto.
"Vai al bar o vai al ballo?", mi chiede Aurora, valutando le due alternative come il massimo della mondanità.
"Mah", dico pensosa, "preferirei un ballo".
E qui sciorinano tutta una serie di proposte: bionda liscia, mora riccia, castana con la treccia...
Definiti i dettagli, mi sottopongo al trattamento. Le due esperte arricciano, tirano, intrecciano.
"Però devi dirlo al principe che ti abbiamo pettinata noi" , esclamano compiaciute.
"Certo", rispondo "ma se mi chiede chi siete?"
"Eh, le parruchiere francesi".
"Francesi? Perchè francesi?", domando nascondendo a fatica un sorriso.
"Perchè siamo molto delicate".
Alla fine, chiedo il conto. Centocinquantamila. Per una principessa, anche un prezzo abbordabile.
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