venerdì 6 aprile 2012

Incipit 2


E' sbucciando un'arancia o aprendo la cassetta delle lettere.
Sì, gesti così, che scendono nel filo della giornata come perle: rosso, giallo, verde, blu. E ancora rosso, giallo, verde, blu.
Ma più spesso capita nella dolcezza di un sabato, nel languore di una domenica. L'indice a girare la ciocca di capelli, le gambe raccolte, un libro che si lascia sfogliare.
Allora il pensiero è sostanza, carne.
Le parole scritte si raccolgono luminose tra le mie mani, le guardo, sono belle. Leggere ma pesanti, le avvicino al viso. 
Ad occhi chiusi affondo il naso, la bocca, lascio che mi sfiorino la fronte.
Vorrei si facessero ossa, pelle, qui, adesso.
Così mi cambio, allaccio le scarpe, infilo i guanti, la cuffia.
Corro. Ad ogni passo lascio una scaglia di me, iridescente, che si confonde tra un mozzicone di sigaretta e una foglia secca.

Nessun commento:

Posta un commento