In prima elementare ho imparato l'alfabeto.
Qualche filastrocca, un paio di canzoncine, poi mi sono imbattuta in una serie di problemi.
Suoni che non corrispondevano a segni. Perchè mai "è" si scriveva con l'accento e "ha" si scriveva con una acca davanti?
E poi.
"Cuoco" suonava come "quale", eppure era così facile sbagliare. Allora la maestra, lenta ma inesorabile, mi ha propinato le difficoltà ortografiche. Che già a definirle così, non fanno simpatia.
Ed ecco invece la mia alunna di prima, che dichiara candida di amare "scivere libri".
Quattro o cinque ore a riempire pagine e pagine fitte e dense. La chiami a ricreazione e ti dice: "preferisco scrivere".
Copertine ben curate, titoli accattivanti, testi incredibilmente corretti.
E con lei, ci siamo immersi nella scrittura, affrontando via via i dubbi, senza chiamarli "difficoltà". Un immersione nel piacere di dirsi attraverso il potere della parola scritta.
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