Oggi una cara amica ha festeggiato i suoi 40 anni.
L'invito specificava che era preferibile un abbigliamento comodo e confortevole.
E io che avevo appena comperato le scarpe primaverili nuove! Con il tacco, per giunta.
Premetto che, dopo lunghi anni di laboratori e stage di formazione personale improntati sull'incontro empatico, lo scambio e la conoscenza reciproca, mal tollero quelle situazioni "forzate" in cui ti ritrovi costretto a giocare e condividere (anche attraverso il corpo) con perfetti sconosciuti.
Così, quando mi hanno sistemata in un cerchio con altre quaranta persone, ad ascoltare le regole di un gioco in cui sembrava necessario sedersi ripetutamente sulle ginocchia di oscuri e ignoti vicini, ero tentata di battere in ritirata.
Ma non l'ho fatto!
Ho giocato, mi sono posata sulle ginocchia di gracili signore attempate, di bimbetti sorridenti, di uomini d'ogni stazza e alla fine, quando mi stavo divertendo, ho sperato pure di vincere.
I giochi si sono susseguiti, abbiamo assistito ad ingiurie, proteste e rischieste formali di risarcimento, da parte di insospettabili impiegati e inappuntabili nonne.
Una bella, bella festa.
E il nostro regalo (un paio di coloratissimi stivali da pioggia) è stato molto apprezzato dalla neo-quarantenne.
GRAZIE ELENA per averci messi in gioco!
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