Cena di Pasqua. Esiste?
Non lo so, ma credo abbia poca importanza. Conta che le risate dei piccoli suonavano attraverso le parole dei grandi. Conta che i ricordi non sapevano di stantio e polvere, ma passavano di mano in mano e parevano nuove storie da ascoltare. Conta che io ero io, senza paura. E che le mie scarpette da tango scivolavano leggere dal salotto alla cucina svelando senza ritegno tutti i miei sogni.
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