Oggi un passaggio dal robivecchi, per qualche foto.
Il titolare, sulla cinquantina, è un concentrato di vita. Ha scelto questo lavoro, lo fa con trasporto. Voce importante, presenza scenica, fine osservatore dell'umanità.
Capisce subito che traccia annuso e mi porta cose che ritiene interessanti. Un atlante del 1800. La foto inconiciata di una bambina triste. Un'antica bilancia delle Poste.
Un ragazzo entra, saluta, e spulcia. Dice che sta cercando un'ispirazione per i regali di Natale. Saggio, non ci avevo pensato. Ridare lustro ad uno di questi oggetti e farlo circolare ancora.
Siccome sono dimagrita, mi tocca cercare un paio di jeans che non cadano.
Jeans. Quella roba di cotone blu, che il signor Strauss propose ai cercatori d'oro nel 1853.
Uno scampolo di stoffa denim con cui coprire le gambe.
Entro in un negozio che propone diversi modelli dei suddetti.
Li individuo subito e li provo: carini, semplici, dal sapore vagamente country. Mi stanno bene.
"Quanto vengono?", chiedo al commesso.
"180 euro".
Lo guardo incredula per un attimo, sorrido, glieli rendo.
"No, scusa, è una questione di principio. Non possono costare così tanto".
Fa spallucce, mi guarda come se davanti gli si fosse palesato l'Angelo Vendicatore. O la regina dei barboni, con tanto di manuale del perfetto consumatore.
Sono stato nella fabbrica di jeans che hai provato tu,
RispondiEliminaè qui vicino nel comprensorio italiano del jeans
la Meg li ha comprati a 22 euri.
Originali eh, mica tarocchi!
Accidenti. Quello è il loro valore!
EliminaSecondo cammento
RispondiEliminaContrasto stridente esatto specchio della società in cui viviamo
se il 10% degli italiani ha il 50% della ricchezza
cosa vuoi pretendere!
Ci vorrebbe una equa ridistribuzione del reddito
oppure portare le ghigliottine in piazza.
Mi illudevo che il calendario Maya avrebbe imbroccato almeno questo: l'ingresso in una nuova Era. Ma di consapevolezza, di ridistribuzione, di attenzione alle risorse...
EliminaTerzo commento
RispondiElimina"Ridare lustro a uno di questi oggetti"
Sono andato anche io dal robivecchi
ho comprato un mangiadischi, mi piaceva
e poi ho un sacco di dischi in vinile
non roba importante ma, insomma son lì.
A casa l'ho guardato meglio, sotto c'era il nome
era di mia sorella.
Ma questa è una storia da scrivere nel tuo bellissimo blog pieno di nostalgie...! E' incredibile.
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